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                   NON SOLO CUBA

 


 

Se non ora quando?
 
di Francesco Giordano
 

L'appello per una manifestazione ad ottobre "per spingere a sinistra il governo Prodi" non è solo sbagliata perchè tardiva (una protesta contro le politiche dell'attuale governo bisognava farla ieri, oggi sarebbe già in ritardo, figuriamoci il 20 ottobre, a Finanziaria approvata).

 

Io credo che il tentativo di fare da stampella a questo governo sia sbagliatissimo, anche se animato da buone intenzioni come "spostarlo a sinistra", certamente le intenzioni di Rossana Rossanda sono ottime, penso meno quelle di altri firmatari del documento pubblicato sul Manifesto e Liberazione.

Si capisce bene che per i dirigenti del PRC e PDCI, ed in parte quelli dei Verdi sia l'ultima spiaggia, avendo scommesso tutto sul governo di "sinistra", sentono, sbagliando, di dover andare fino in fondo, ma tutti gli altri perché li seguono come nella favola del pifferaio di Hamelin?

 

Quali siano gli interessi reali e predominanti della coalizione che doveva sostituire Berlusconi lo abbiamo visto tutti nei quindici mesi dalla sua nascita.

Sono gli interessi dei poteri forti italiani, quelli degli Stati Uniti, nei confronti dei quali vi è un’asservimento pari ed oltre a quello del Cavaliere.

La conseguenza delle sue scelte strategiche è che questo governo non può spostarsi a sinistra, spingendo si rompe, cade, va in frantumi e le forze che si impegnano in questo inutile tentativo perdono tempo e credibilità.

Le forze che davvero vogliono uno spostamento a sinistra devono lavorare per far cadere questo governo, devono dare indicazioni chiare e precise su quale strada intraprendere, non possono cercare mediazioni con chi porta avanti le stesse politiche della destra, che ha le idee chiare su quello che vogliono costruire, ed i vari Veltroni, Prodi, D'Alema e compagnia cantante, ce lo dicono in tutte le occasioni ed in tutte le salse, non si fanno certo scrupoli a dire quelle che sono le loro intenzioni, esattamente come dovrebbero fare i comunisti (leggere Il Manifesto, quello di Marx ed Engels, non di Gabriele Polo e Mariuccia Ciotta).

In altri paesi la sinistra ha vinto le elezioni perché ha detto chiaro e tondo che avrebbero cambiato radicalmente quanto si era fatto sino ad allora.

Lo spauracchio del ritorno di Berlusconi fa semplicemente ridere, diventa un misero, squallido imbroglio: chi è quell'imbecille che preferisce che a far la guerra sia meglio la sinistra? Ad affamare i palestinesi sia meglio la ministra di Rifondazione? A rendere più miseri i nostri stipendi il "mortadella" bolognese, ad aumentare le spese militari la coalizione "pacifista" attorno a Lidia Menapace.

Insomma si cade davvero nel ridicolo!

 

Sono stati molti i danni che questo governo ha prodotto, ci ha costretto a continui sacrifici come già eravamo abituati con i loro predecessori, ma chi è un comunista, un democratico sincero, chi possiede una coscienza civile ha sentito un danno enorme perché ha visto stravolgere alcune idee forti, che sono state storicamente della sinistra.

L'internazionalismo, la difesa dei più deboli, la solidarietà verso i popoli in lotta per la propria libertà, quella verso i migranti, non solo perché noi lo siamo stati, ma perché ogni uomo deve poter vivere dignitosamente su questa terra.

Il grottesco poi lo raggiungono quando sbandierano la loro contrarietà verso la pena di morte, facendosi paladini, assieme alla coppia più reazionaria ed ipocrita del paese Bonino-Pannella, dei diritti civili; sono talmente contro la pena di morte che tacciono, e non ci spiegano perché tacciono, a fronte degli omicidi quotidiani di palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane.

Sui giornali italiani noi leggiamo tutti i giorni sicuramente due notizie: che nel nostro paese ogni giorno vi sono 3/4 omicidi sui luoghi di lavoro, e che 2 o 3 palestinesi sono stati assassinati dagli israeliani.

 

Questo governo, quindi, oltre ad impoverire chi lavora e chi è in pensione, a togliere ogni dignità ai migranti, ha reso misera ed immorale la coscienza civile del nostro paese, rendendosi complice dei massacri in Afganistan, dei crimini contro i palestinesi, delle politiche contro gli immigrati, che hanno saputo affrontare mantenendo quelli che sono dei veri e propri lager (anche se ora li chiamano in un altro modo).

Non sono sufficienti questi motivi per farlo cadere?

Se non ora, quando?

 

CHE FARE?

 

Ovviamente organizzare manifestazioni piccole e grandi contro il governo Prodi, il 20 ottobre e non solo, anche prima, ed in ogni occasione. Il 9 giugno 2007 a Roma abbiamo visto che non solo è giusto, ma che è possibile.

 


 

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