GLI SCHIAVI
EUROPEI
NICOLÁS GUILLEN
• AVVISO IMPORTANTE
È sorprendente la somiglianza che
esiste tra il testo di questo annuncio e il linguaggio utilizzato dai
trafficanti di schiavi africani, (i negrieri), per proporre la loro
mercanzia. Forzati dalle abitudini generali, accettiamo la
pubblicazione, non senza segnalare la ripugnanza che questo infame
commercio produce al nostro spirito.
Sulla vendita e
l’acquisto di schiavi, giovani e in perfetta salute e anche sulle fughe
degli stessi; degli scambi di schiavi con oggetti di interesse vario
nella vita pubblica e in quella familiare
VENDITE
Si vende un bianco
giovane, cocchiere
per uno o due cavalli;
cuoco generico e
singolare pasticcere.
Rivolgersi alla casa di
D.Pedro Sebastian,
al N.º 15 di Teniente Rey,
dove inoltre si affitta
anche un bue.
Due bianche giovani per
aiutare:
rivolgersi in calle Cuba, casa N.º4.
Una bianca che ha partorito da
quattro mesi, senza segni né ferite, con buon latte abbondante,
lavandaia comune, cuoca di cucina creola, sana e senza macchia,
freschissima ragazza:
Si vende a 350 pesos netti per il
venditore, in calle de la Paloma al N.º133.
Una coppia di bianchi, fratelli di 8
e 10 anni, maschio e femmina adatti per distrarre i bambini della loro
età.
Si vende anche una bianca (vergine)
di 16 anni.
In Calle del Cuervo al 430 si daranno
spiegazioni e prezzi.
SCAMBI
Si scambia un bianco senza difetti
con un calesse di marca Ford e un cane.
Pompe Funebri de la Negra Tomasa,
vicino al Vicolo del Tambor, (secondo
isolato dopo la piazza),
per tutti i dettagli.
FUGA
È fuggito dalla casa del suo padrone
Un bianco di statura media
Con occhi azzurri e capelli scuri,
senza scarpe,
con camicia a righe su fondo viola.
Chi lo consegnerà
verrà ricompensato.
San Miguel 31, fuori le mura.
Nella casa che chiamano Tejado.
UN ATTO DI GIUSTIZIA
Il bianco Domingo Español
Verrà condotto il prossimo venerdì
Per le strade della capitale
Con un coltello legato al collo,
Quello con cui ferì i suoi padroni,
Una coppia della quale era schiavo.
Gli infliggeranno cento cinquanta
frustate
Per la sua pubblica vergogna
E altre cinquanta
Là dove si espongono i rei
Nella strada con lo stesso nome
All’ingresso della città.
Quando sarà guarito dai colpi
Verrà inviato a Ceuta
Per dieci anni.
SONETTO
Il villaggio è già città, ma non per
questo
Si pensi che non è più un paese;
nelle strade il popolo caca e piscia
senza che l’occhio si offenda, né il
respiro.
Devi avere più pazienza di un
cammello
Tra l’acqua putrida e le diarree.
Chi di notte ingenuo va a passeggio
Rischia occulti pugnali nel suo
collo.
Mosche, zanzare, ratti e topi,
Polvere fatta fango, pozze pestifere,
Febbri maligne, piaghe, purganti
Contagiano le bestie e le persone
Sotto un sole da ladri e da strilloni
E una luna coi denti rilucenti.
( El diario que
a diario – traduzione di Gioia Minuti)