Oggi ho parlato
francamente delle atrocità commesse contro i popoli dell'America latina.
Quelli dei Caraibi non erano nemmeno indipendenti al trionfo della
Rivoluzione Cubana.
Il 19 prossimo, giorno
in cui terminerà il Vertice delle Americhe, si compieranno 48 anni della
vittoria di Cuba a Baia dei Porci.
Sono stato prudente con
la OEA, non ho scritto nemmeno una sola parola che si potesse
interpretare come un'offesa per la vetusta istituzione, anche se tutti
sanno quanta ripugnanza provoca in noi.
Una nota piuttosto
ostile pubblicata dall'agenzia britannica Reuters sostiene che "'Cuba
deve chiaramente il suo impegno con la democrazia se vuole rientrare
nella OEA, fatto che un crescente gruppo di governi latinoamericani
domanda”, ha detto Insulza in un'intervista data al giornale brasiliano
O'Globo.
"Il presidente
statunitense, Barack Obama, sta rivedendo l’antica politica d’isolamento
dell'Isola comunista, prima del Vertice delle Americhe che si svolgerà
in questo fine settimana, dove si prevede che i leader latinoamericani
solleciteranno l’eliminazione dell’embargo statunitense imposto a Cuba,
in vigore dal 1962”.
"Alcuni paesi
chiederanno il reingresso di Cuba nella OEA, dopo la sua espulsione nel
1962, in piena guerra fredda”.
“Insulza ha fatto
notare che la clausola democratica della OEA continua ad essere un
ostacolo di fronte alle esigenze di reingresso di Cuba, uno Stato con un
solo partito”.
“È necessario sapere se
Cuba è interessata ad un suo ritorno negli organismi multilaterali o se
pensa soltanto alla fine dell’embargo ed alla sua crescita economica”.
“Questo è un Vertice di
paesi di buona volontà, ma non basta la buona volontà per favorire il
cambio”, ha aggiunto.
“Sono 34 i leader che
parteciperanno al Vertice, al quale Cuba non può partecipare, e
rappresentano paesi democratici”, ha segnalato Insulza, ex ministro
degli Esteri del Cile.
“L'Assemblea Generale
della OEA ha stabilito che tutti i paesi membri devono aderire ai
principi democratici'”, ha dichiarato Insulza a O'Globo, quando gli
hanno fatto varie domande su Cuba.
“Il presidente
venezuelano, Hugo Chávez però, un forte critico di Washington, ha
annunciato che cercherà di collocare il tema di Cuba al centro del
dibattito del Vertice”.
“Il rientro di Cuba
nell'organismo non dipende solo dal Vertice delle Americhe, ma anche
dalla decisione dell'Assemblea Generale della OEA”, ha detto Insulza a
O'Globo”.
La OEA ha una storia
che ammucchia tutta la spazzatura di 60 anni di tradimenti fatti ai
popoli dell'America Latina.
Insulza afferma che per
entrare nella OEA, Cuba dev’essere accettata dall'istituzione. Lui sa
che noi non vogliamo neanche sentire l'infame nome di questa
istituzione.
Non ha prestato un solo
servizio ai nostri popoli ed è l'incarnazione del tradimento. Se si
sommano tutte le azioni aggressive delle quali è stata complice, queste
sommano centinaia di migliaia di vite ed accumulano decine di anni
sanguinosi. La sua riunione sarà un campo di
battaglia che metterà
in una situazione imbarazzante molti governi.
Che non si dica però
che è stata Cuba a scagliare la prima pietra.
Ci offende supponendo
che desideriamo entrare nella OEA.
È da un pezzo che è
passato il treno e Insulza non se n’è ancora accorto.
Un giorno molti paesi
chiederanno perdono per averne fatto parte.
Evo ha parlato oggi a
mezzogiorno. Non ha ancora detto l'ultima parola sulla sua
partecipazione o meno alla riunione dell'ALBA ed al Vertice delle
Americhe. Lui ha ottenuto una chiara e forte vittoria.
Ha accettato la
riduzione a 7 del numero dei seggi assegnati ai popoli indigeni, da 14
proposti. L'avversario tenterà sicuramente di sfruttare questo punto per
i suoi intrighi contro il Movimento al Socialismo, scommettendo su una
debolezza.
Il MAS dovrà lottare
duramente per assicurare il registro elettorale
biometrico ed una sua
alternativa se l'oligarchia riuscirà a ritardare la confezione del nuovo
sistema.
Il suo sciopero di fame
è stata una decisione coraggiosa ed audace ed il popolo della Bolivia ha
guadagnato molto in coscienza.
Ora l'attenzione è
centrata sul Vertice delle Americhe.
Sarà un privilegio
sapere quello che vi si dirà; sarà un test d’intelligenza e di decenza.
Non ci metteremo in ginocchio per chiedere all'OEA d’entrare nella sua
infamia.
Fidel Castro Ruz
14 Aprile del 2009