Rinunciai
immediatamente a tutte le mie funzioni pubbliche, aggiungendo alcune
istruzioni per offrire sicurezza e tranquillità alla popolazione.
Non era necessaria la rinuncia in concreto ad ognuno dei
miei incarichi.
La funzione più importante per me era quella di Primo
Segretario del Partito. Per ideologia e per principio, in un tappa
rivoluzionaria, a questo incarico politico corrisponde la massima
autorità. L’altro incarico che io esercitavo era quello di Presidente
del Consiglio di Stato e del Governo, eletto dall’Assemblea Nazionale.
Per i due incarichi esisteva un sostituto e non in virtù del vincolo
familiare che non ho mai considerato fonte di diritto. ma per esperienza
e meriti.
Il grado di Comandante in Capo me lo aveva assegnato la
stessa lotta. Fu una questione d’ azzardo più che di meriti personali.
La stessa Rivoluzione, in una tappa ulteriore assegnò correttamente la
guida di tutte le istituzioni armate al Presidente, una funzione che a
mio giudizio deve corrispondere a quella del Primo Segretario del
Partito. Intendo che questo dev’essere così in un paese che, come Cuba,
ha dovuto affrontare un ostacolo tanto considerevole come l’impero
creato dagli Stati Uniti.
Sono trascorsi quasi 14 anni dal precedente Congresso del
Partito, ed hanno coinciso con la scomparsa della URSS e del campo
socialista, il periodo speciale e la mia stessa malattia.
Quando progressivamente e parzialmente ho recuperato la
salute, non mi è nemmeno passata per la mente l’idea o la necessità di
procedere al formalismo di fare una rinuncia espressa degli incarichi.
Ho accettato in questo periodo l’onore dell’elezione come Deputato
nell’Assemblea Nazionale, che non esige presenza fisica e con la quale
posso condividere idee.
Dato che dispongo, come mai prima, di tempo per osservare
e informarmi ed esporre determinati punti di vista, compirò modestamente
il mio dovere di lottare per le idee che ho difeso lungo la mia modesta
vita. Chiedo ai lettori di scusarmi per il tempo investito in
questa spiegazione che le circostanze menzionate mi hanno obbligato a
dare.
Il tema più importante, non lo dimentico, è l’insolita
alleanza tra milionari e affamati, che l’illustre presidente degli Stati
Uniti propone.
I ben informati, quelli che conoscono per esempio la
storia di questo emisfero, le sue lotte o anche solo quella del popolo
di Cuba, difendendo la Rivoluzione contro l’impero che, come lo stesso
Obama riconosce ‘è durata più tempo della sue stessa esistenza’. con
sicurezza si stupiranno delle sue proposte.
Si sa che l’attuale Presidente è bravo a imbastire le
parole, circostanza che, unita alla crisi economica, alla crescente
disoccupazione, alla perdita delle case e alla morte dei soldati
nordamericani nella stupida guerra di Bush, lo hanno aiutato ad ottenere
la vittoria.
Dopo averlo osservato bene non mi sorprenderei che fosse
lui l’autore del ridicolo nome con cui è stato battezzato il massacro
in Libia: “L’Odissea dell’Aurora”, che ha fatto tremare la polvere dei
resti di Omero e di quelli che hanno contribuito a forgiare la
leggenda dei famosi poemi greci; anche se ammetto che forse il titolo è
stata una creazione dei capi militari che maneggiano le migliaia di armi
nucleari con le quali un semplice ordine del Premio Nobel della Pace
può determinare la fine della nostra specie.
Dal suo discorso ai bianchi, ai negri, agli indios, ai
meticci e non meticci, credenti e non credenti delle Americhe,
pronunciato nel Centro Culturale Palazzo della Moneda, le ambasciate
degli Stati Uniti hanno distribuito una copia fedele in tutte le parti
ed è stato tradotto e diffuso da Chile TV, CNN, e immagino anche da
altre emittenti in altre lingue. È stato nello stile di quello che
pronunciò nel primo anno del suo mandato a El Cairo, la capitale del
suo amico e alleato Hosni Mubarak, le cui decine di migliaia di milioni
di dollari sottratti al popolo, si suppone, erano note al presidente
degli Stati Uniti.
“…il Cile ha dimostrato che non dovremo essere divisi
per razze […] o conflitti etnici”, ha assicurato ed in questo modo il
problema americano è stato cancellato dalla mappa.
Insiste ossessivamente quasi immediatamente che “…in
questo meraviglioso luogo dove noi ci troviamo, a pochi passi da dove il
Cile ha perso la sua democrazia decenni fa …” Tutto meno che dire del
colpo di Stato. L’assassinio dell’onorevole pundonoroso?????? generale
Schneider, o il nome glorioso di Salvador Allende, come se il governo
degli Stati uniti non avesse in assoluto nulla a che vedere.
Il grande poeta Pablo Neruda, la cui morte fu accelerata
dal colpo traditore, è stato pronunciato sì diverse volte, in questo
caso per affermare in forma altamente poetica “che le nostre stelle
primordiali sono la lotta e la speranza”. Ma Obama ignora che Pablo
Neruda era comunista, amico della Rivoluzione cubana, grande ammiratore
di Simón Bolivar, che rinasce ogni cento anni e ispiratore del
Guerrigliero Eroico Ernesto Guevara?
Sono rimasto quasi ammirato all’inizio del suo messaggio
dalle profonde conoscenze storiche di Barack Obama. Alcuni assessori
irresponsabili si sono dimenticati di spiegargli che Neruda era
militante del Partito Comunista del Cile. Dopo alcuni paragrafi di poca
importanza, riconosce che “ (...) so che non sono il primo presidente
degli Stati Uniti che promette un nuovo spirito di cooperazione con i
nostri vicini latinoamericana e so che a volte gli Stati Uniti lo hanno
dato per scontato in questa regione”.
“…l’America Latina non è il vecchio stereotipo di una
regione in conflitto perpetuo, nè prigioniera di cicli interminabili
di povertà .”
“In Colombia, i grandi sacrifici dei cittadini e la forza
della sicurezza hanno riportato un livello di sicurezza che non si
vedeva da decenni”. Lì non ci sono mai stati narcotraffico,
paramilitari o cimiteri clandestini.
Nel suo discorso la classe operaia non esiste, nè i
contadini senza terra e tanto meno gli analfabeti, la mortalità
infantile e materna, quelli che perdono la vista o sono vittime di
parassiti come il Chaga o di malattia da batteri come il colera.
"Da
Guadalajara a Santiago e a São Paulo, una CLASSE MEDIA sta esigendo di
più da sè stessa di più dal suo governo", ha detto.
"Quando un
colpo di Stato in Honduras ha minacciato il progresso democratico, i
paesi dell’emisfero hanno richiamato unanimemente alla Carta Democratica
Interamericana, e questo ha aiutato a porre le basi del ritorno allo
stato di diritto."
La vera
ragione del meraviglioso discorso di Obama si spiega in forma
indiscutibile a metà del suo messaggio e con le sue stesse parole:
"L’America
Latina diventerà più importane per gli Stati Uniti e soprattutto per la
nostra economia [...] Compriamo più dei suoi prodotti e dei servizi che
a nessun altro paese e investiamo in questa regione più che in qualsiasi
altro paese. [...] Noi esportiamo tre volte di più in America Latina di
quello che esportiamo in Cina. Le nostre esportazioni in questa
regione... aumentano più rapidamente delle nostre esportazioni nel resto
del mondo...”
".
Si può forse dedurre da questo che quanto più prospera
l’America Latina, tanto più prosperi saranno gli Stati Uniti.”
Più avanti
dedica insipide parole ai fatti reali:
"Ma siamo
franchi e ammettiamo anche [... ] che il progresso del continente
americano non è sufficientemente rapido. Non lo è per i milioni che
soffrono l’ ingiustizia dell’estrema povertà. Non lo è per i bambini nei
quartieri poveri e nelle favelas che vogliono solamente le stesse
opportunità di tutti gli altri”.
"Il potere
politico ed economico con troppa frequenza è concentrato nelle mani di
pochi, invece di servire la maggioranza”, ha detto testualmente.
"Non siamo
la prima generazione che affronta questa sfida. Esattamente 50 anni fa
il Presidente John F. Kennedy propose un’ambiziosa
‘Alleanza
per il Progresso’."
"La sfida
del Presidente Kennedy persiste: costruire un emisfero nel quale tutti
[i popoli ] possano avere la speranza di vita appropriata, nel quale
tutti possano vivere la propria vita con dignità e libertà”.
È
incredibile che venga adesso con questa storia tanto grossolana, che
costituisce un insulto all’intelligenza umana.
Non gli
resta poi altro rimedio che citare tra le grandi calamità un problema
che si origina nel colossale mercato degli Stati Uniti e con le armi
assassine di questo paese:
: "Le bande
di criminali e di narcotrafficanti non sono solo una minaccia contro la
sicurezza dei cittadini. Sono una minaccia contro lo sviluppo, perchè
allontanano gli investimenti che l’economia necessita per prosperare. E
sono una minaccia diretta contro la democrazia, perchè danno forza alla
corruzione che corrode le istituzioni da dentro”.
Più avanti
aggiunge a denti stretti: “Ma non elimineremo ma l’attrazione dei
cartelli e delle bande se non faremo fronte alle forze sociali ed
economiche che alimentano la criminalità. Necessitiamo giungere ai
giovani vulnerabili, prima che ricorrano alla droga e al crimine”.
"Come
Presidente, ho ben chiarito che negli Stati Uniti accettiamo le nostre
responsabilità per la violenza generata dalle droghe. La domanda di
droga, includendo quella degli Stati Uniti, stimola questa crisi. Per
questo formuliamo una nuova strategia per il controllo delle droghe, che
si centra nella riduzione della domanda di droghe per mezzo dell’
educazione, la prevenzione e l’assistenza”.
Quello che
non dice è che in Honduras 76 persone per ogni 100.000 abitanti muoiono
per la violenza: 19 volte più che a Cuba, dove praticamente, nonostante
la prossimità degli Stati Uniti, il problema esiste appena.
Dopo una
serie di cretinate sullo stile, sulle armi incamminate verso il Messico
che loro stanno confiscando, su un Accordo Trans-pacifico, sul Banco
Interamericano di Sviluppo, con il quale dice che si vuole aumentare il
Fondo di Crescita con Micro-Finanziamenti per le Americhe e dopo aver
promesso la creazione di nuove “vie alla prosperità”, con altri termini
altisonanti che ha pronunciato in inglese e in spagnolo, è tornato alle
sue peregrine promesse di unità emisferica, cercando d’impressionare gli
ascoltatori con i pericoli del cambio climatico.
Obama ha
aggiunto: “E se qualcuno dubita dell’urgenza del cambio climatico, basta
che guardi nel continente americano, dalle forti tormente dei Caraibi
allo scioglimento dei ghiacciai nelle Ande, alla perdita di boschi e di
terre coltivabili in tutta la regione, senza il coraggio di riconoscere
che il suo paese è il massimo responsabile di questa tragedia.
Spiega di
sentirsi orgoglioso nell’annunciare che:"... gli Stati Uniti stanno
lavorando con soci della regione, tra i quali il settore privato, per
aumentare a 100.000 il numero degli studenti degli Stati Uniti in
America Latina, e in 100.000 il numero degli studenti dell’America
Latina che studiano negli Stati Uniti”. Si sa quello che costa studiare
medicina o in un’altra facoltà in questo paese e il furto vergognoso dei
cervelli che si pratica negli Stati Uniti.
Tutta
questa sua chiacchierata per terminare con una lode alla OEA, quella
che Roa definì il "Ministero delle Colonie Yankee", quando in una
memorabile denuncia della nostra Patria nelle Nazioni Unite, informò che
il governo degli Stati uniti aveva attaccato il nostro territorio il 15
aprile del 1961, con bombardieri B – 26 dipinti con insegne cubane, un
fatto vergognoso che tra 23 giorni compirà 50 anni.
In questa
forma ha creduto che tutto era decisamente pronto per proclamare il
diritto e sovvertire l’ordine nel nostro paese.
Ha
confessato da paladino che stanno permettendo agli statunitensi di
inviare rimesse per dare una certa speranza economica a tutta Cuba e più
indipendenza alle autorità.
Continueremo a cercare il modo per aumentare l’indipendenza del popolo
cubano, che ha diritto alla stessa libertà di tutti gli altri in questo
emisfero.
Poi ha
riconosciuto che il blocco danneggia Cuba, priva l’economia di risorse.
Perchè non riconosce che le intenzioni di Eisenhower, e l’obiettivo
dichiarato degli Stati Uniti, quando fu applicato il blocco era far
arrendere per fame il popolo di Cuba??
Perchè lo
mantengono? A quante centinaia di migliaia di milioni di dollari ascende
l’indennizzo che gli Stati Uniti devono pagare al nostro paese? Perchè
mantengono in prigione i 5 Eroi antiterroristi cubani? Perchè non si
applica la Legge de Ajuste a tutti i popoli latinoamericani, invece di
permettere che migliaia di persone vengano uccise o ferite alla
frontiera imposta al Messico, prima di rubargli metà del suo territorio?
Chiedo al
Presidente degli Stati Uniti che scusi la mia franchezza.
Compio il
dovere di esporre quello che penso della sua "Alleanza Egualitaria".
Gli Stati
Uniti non vinceranno niente credendo e stimolando il mestiere di
mercenario. Posso assicurare che i migliori e più preparati giovani del
nostro paese, laureati nelle università di Scienze Informatiche
conoscono molto più di Internet e computazione che il premio Nobel e
Presidente degli Stati Uniti.
Fidel Castro Ruz
22 Marzo 2011