SFUMATURE DELLA GUERRA DELL'IMPERO

 

 

 “La Rivoluzione vincerà la battaglia contro l’Impero”

• Ha affermato Fidel Castro: “Ho il privilegio di  essere amico di Elián González “

 

Il presidente cubano, Fidel Castro, ha affermato che la Rivoluzione cubana ha la forza di librare e vincere la battaglia contro il poderoso e cinico Impero.

Parlando durante la cerimonia di consegna dei diplomi a 246 studenti delle scuole elementari di Cárdenas, in provincia di Matanzas, tra i quali Elián González, Fidel ha ricordato le mobilitazioni che cinque anni fa permisero il ritorno del bambino a Cuba e il termine del suo sequestro negli Stati Uniti.

Riferendosi a Washington, Fidel ha sottolineato il fallimento dei suoi tentativi per eliminare la Rivoluzione cubana e di schiacciare l’eroica resistenza del popolo di Cuba che ha vinto quello storico episodio diffondendo la verità e creando la Battaglia delle idee che si sta sviluppando attualmente. 

La Battaglia delle idee continuerà a sconfiggere gli avversari passando al disopra di tutte le avversità poichè le idee giuste si moltiplicano.

Il Comandante in Capo ha parlato a una folla di studenti, parenti e  popolazione, concentrata nella piazza di Cárdenas "José Antonio Echeverría", ed ha affermato che questa forza popolare permetterà al paese di superare i problemi causati dal recente uragano Dennis. 

“Non avevo mai visto uno sforzo come questo per la ricostruzione. Anche se i danni sono stati di almeno 1400 milioni di dollari, sapremo recupararci e tra un anno verremo qui a vedere come stanno le cose” ha aggiunto.

Il Capo dello Stato ha sottolineato le conquiste sociali nell’educazione e la soddisfazione per il fatto che a Cuba ogni diplomato ha il diritto di pensare e scegliere la carriera che vorrà seguire successivamente, fatto possibile solo se esiste un processo rivoluzionario.

Il Presidente si è chiesto quale sarà il destino di centinaia di milioni di bambini del mondo che non possono nemmeno frequentare le elementari e sono minacciati dalla barbarie, l’ignoranza e la stupidità di chi ha saccheggiato il pianeta e non lo può più proteggere dalla distruzione.

Fidel ha dichiarato che questa situazione preoccupa Cuba, dove studiano oggi circa 10 mila giovani e molti di più lo faranno in futuro per farla divenire la maggior fabbrica di specialisti del mondo.

“Noi lo facciamo perchè possiamo farlo e perchè il mondo lo necessita, poichè si deve pensare a coloro che possono esibire solo saccheggio e dolore”.            

In un rapido bilancio egli ha informato che si sono diplomati  lì 435

alunni che hanno terminato le elemntari, con una partecipazione del cento per cento.

Oggi a Cuba sono 845 mila 992 i bambini che frequentano le elementari e 90.867 gli insegnanti che utilizzano anche mezzi di computazione, televisioni e video nelle scuole.

Leggendo la valutazione dell’alunno Elián González, Fidel ha ricordato che quando il bambino ritornò a Cuba, egli avava chiesto ai suoi maestri di aiutare il piccolo, per farlo diventare un bambino modello, un cittadino sano,  un simbolo, un esempio, un orgoglio per  i suoi educatori.

Il risultato è stato eccellente, considerando il suo ottimo rendimento  accademico, i voti eccelenti, la sua disciplina e il senso di responsabilità. Elián è stato eletto all’unanimità dai suoi compagni il pioniere più preparato tra tutti i diplomati 

“Ho il privilegio di essere suo amico”, ha detto Fidel alla fine del suo discorso.

Elián ha detto che i bambini della sua scuola stanno imparando a preparsi per affrontare la vita, per difendere i giusti criteri e assumere il ruolo di futuro del paese.

Ci sono stati momenti d’emozione, quando Olga Salanueva ha letto una lettera di René González inviata ad Elián da una dell prigioni degli USA dove sono rinchiusi i Cinque Eroi cubani che hanno combattuto contro il terrorismo.

González,  che ha affettuosamente chiamato Elián “nipotino”, ha commentato che la dignità incorruttibile dei cubani ha permesso il suo ritorno a Cuba ed ha dichiarato che crede nel futuro e che ritornerà  a sua volta per abbracciarlo personalmente.

 

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