Nuove provocazioni
degli USA contro la dignità del popolo cubano
di PEDRO DE
LA HOZ
Il governo degli USA
incita e auspica nuove provocazioni contro la dignità del popolo cubano,
com’è avvenuto alcuni giorni fa in due occasioni e in due luoghi
differenti della capitale.
In Quinta Avenida,
davanti alla Chiesa di Santa Rita da Cascia, un gruppetto di donne, con
l’appoggio di persone note per i loro stetti vincoli con le autorità
nordamericane e la Sezione d’Interesse degli USA venute appositamente a
Cuba approfittando dei visti turistici concessi dall’Isola, hanno
manifestato senza vergogna e sfacciatamente.
Il giorno dopo un
altro gruppetto ha organizzato una manifestazione simile nel parco
Villalón del Vedano, davanti al Teatro Amadeo Roldan.
Nelle due occasioni
lavoratori, studenti e gente del popolo hanno dato una ferma e dignitosa
risposta verbale a questi elementi sulla base di principi umanisti ed
etici che sono fondamenta dell’unità della famiglia rivoluzionaria.
Il pretesto di tutto
questo era la celebrazione del Giorno dei Diritti Umani, usato per
rinnovare e la frenetica attività sovversiva portata avanti dalla
amministrazione di George W. Bush e impegnata visceralmente con la mafia
cubano- americana del sud della Florida.
Negli anni i
funzionari della Sezione d’Interesse degli USA hanno sviluppato più di
330 contatti di diverso tipo per assicurarsi la sottomissione di
elementi mercenari nel pubblicizzato programma con il quale gli
inquilini della Casa Bianca pretenderebbero di distruggere la
Rivoluzione cubana.
Nelle ultime
settimane, per diverse vie, includendo le emittenti usate nelle
aggressioni radiofoniche contro Cuba e nei siti digitali, sono stati
trasmessi proclama e convocazioni che volevano trasformare il 10
dicembre, il Giorno Internazionale dei Diritti Umani, in una squallida
azione di propaganda.
Si dovrebbero mostrare
al mondo le immagini di questa presunta opposizione interna “attiva” e
vittimizzata!
La serenità, la
fermezza, il civismo del popolo cubano hanno impedito a queste
provocazioni di dare i loro frutti e le azioni rachitiche e decisamente
scarse e assenti d’ordine morale si sono diluite come sapone
nell’acqua...
Nell’animo dei
mercenari - molti con precedenti giudiziari e criminali- c’era
l’intenzione d’ottenere meriti per avere poi i visti per andare negli
USA. L’evidente matrimonio tra Washington e i suoi lacchè si è fatto
evidente poche ore dopo l’ultimo incidente quando circa 60 mercenari
sono andati, solleciti, a casa di uno dei funzionari della SINA in 7ª
Avenida e 24, a Miramar, per raccogliere gli inviti e prendere i veicoli
che li hanno condotti alla residenza del capo della rappresentazione,
Michael Parmly, che li ha lodati per i loro servizi e li ha incitati a
reiterare gli atti di sottomissione, genuflessi e annessionista, ma
soprattutto sostenuti da un bilancio di 45,7 milioni di dollari,
approvato di recente dal Congresso degli USA, che assicura la paga di
questi mercenari.
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