DAL TERRITORIO DEGLI STATI UNITI: Gli attacchi contro le barche civili:
una delle facce del terrorismo contro Cuba
di Gustavo B. Estorino
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"Nessuno capiva perchè se la pigliavano con dei semplici lavoratori, e
li sequestravano e li maltrattavano. Tutte le leggi erano contro di
loro, ma lo facevano ugualmente.
Stava succedendo ed era contro di noi!”
Così
raccontava uno dei sopravvissuti delle navi da pesca di Cuba “Ferro 123”
e “Ferro 119”, attaccate con mitragliatrici ed armi automatiche il 6
aprile del 1976 in un punto situato tra Cayo Anguila e Cayo Sal, nelle
Isole Bahamas, ossia in acque internazionali, da un motoscafo
proveniente da Miami, Florida, che le fece affondare, assassinò due
uomini dell’equipaggio e ne ferì altri tre.
Tra
gennaio del 1961 e aprile del 2001, avvennero 56 attacchi pirata contro
imbarcazioni civili cubane, la maggioranza delle quali dedite alla
pesca, come parte del terrorismo organizzato e finanziato dal territorio
degli Stati Uniti contro Cuba e la sua Rivoluzione, con il consenso e,
in alcuni casi la complicità delle autorità del paese che si
autodefinisce paladino nella lotta contro il terrorismo.
Solo
quel genere di attacchi in mare sono costati la vita di 30 persone ed
hanno ferito gravemente almeno altre cento.
La
lista è troppo lunga per riferirla completa, ma anche solo citando
alcuni casi di può sottolineare la natura criminale di quelle azioni.
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Gennaio del 1961: Muoiono i pescatori Tony Santiago García, Juan
Bautista Hernández Roig, Lisandro Sánchez Nieto e Francisco Pequeño Sáez,
attaccati da un motoscafo con uomini armati di mitragliatrici, che
spararono contro la nave da pesca El Pensativo.
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Settembre del 1962: Fu torturado e assassinato il pescatore Rodolfo
Rosell Salas, quando attaccarono la sua nave da pesca in una zona vicina
alla Base Navale di Guantánamo.
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Ottobre del 1962: Gravemente feriti i pescatori Filiberto Suárez Lima e
Miguel Cao Medina che, dopo che la loro imbarcazione affondò per
l’attacco terrorista sferrato da un motoscafo pirata vicino a Cayo
Blanco, dal quale spararono con mitragliatrici calibro 30, a 23 Km. da
Cárdenas, Matanzas, furono sequestrati e portati a Miami.
30 giorni dopo furono restituiti a Cuba.
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Dicembre del 1963: Muore assassinato un gruppo di marinai,
nell’esplosione - provocata da terroristi
dell’organizzazione Comandos Mambises - del motoscafo LT-85 della Marina
da Guerra Rivoluzionaria, attraccata in un molo della Baia di Siguanea,
nell’allora Isola de Pinos, oggi Isola della gioventù .
Altri 18 furono feriti.
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Agosto del 1964: Muore il marinaio Heriberto Chávez dopo il sabotaggio
alla nave mercantile cubana “Manuel Ascunce Domenech”, realizzato da
elementi nemici della Rivoluzione.
- Marzo
del 1966: Sono affondate in alto mare le navi Lambda-17 e Lambda-2,
della Flotta del Golfo, dalla nave Santa Marina,, degli Stati Uniti, a
nord di Cabo Catoche, sulle coste dello Yucatán.
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Maggio del 1970: Sono attaccate in alto mare da un commando di
terroristi le imbarcazioni da pesca “Plataforma I” e “Plataforma IV”,
della cooperativa peschiera "Capitán Miguel Ángel Rojas", di Caibarién.
I loro 11 pescatori furono condotti in un isolotto delle Bahamas, dove
restarono sequestrati per una settimana.
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Maggio del 1980: È assassinato il pescatore José Manuel Pestana durante
l’attacco alle navi da pesca cubane “FC-165” e “FC-154” sferrato da una
nave pirata a nord della Baia di Samá, a Holguín, e l’equipaggio fu
sequestrato.
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Gennaio del 1990: È minacciata e quindi attaccata nelle acque del Golfo
del Messico la nave mercantile “Herman”, con bandiera di Panama ed
equipaggio cubano, assunto dall’Impresa di Navigazione Caribe de Cuba,
da parte di un Guardacoste della Marina da Guerra nordamericana.
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Aprile del 1993: viene mitragliata la nave-cisterna MYKONOS, di
bandiera maltese ed equipaggio cubano -cipriota, sette miglia a nord
di Matanzas, mentre trasportava petrolio al porto di Carúpano, a Las
Tunas. L’azione fu realizzata dall’organizzazione terrorista Ejército
Armado Secreto, con la base in Florida.
Basta
leggere un’altra testimonianza di uno dei sopravvissuti della nave da
pesca “Plataforma 4”, per comprendere di che genere di nemico si sta
parlando:
"Verso
le dieci di sera si avvicinarono e alle undici e mezza, quando tutti
eravamo crollati per il sonno, si accostarono a motori spenti. Erano
due motoscafi e i loro uomini attaccarono il “Plataforma 4”.
L’equipaggio si svegliò alle grida di Amado - uno dei pescatori- che
diceva d’essere ferito. Gli avevano passato tre volte il coltello sulla
gola ed aveva una grande ferita: doveva inghiottire il suo sangue per
poter respirare. La domanda che tutti ci facemmo era perchè avevano
sgozzato Amado, che cosa ci guadagnavano. Lo avevano preso addormentato
e nessuno di noi era armato. Gli chiusero la bocca e lo sgozzarono per
il semplice gusto di farlo, di ferire, di veder scorrere il sangue di un
uomo.
Ed è lo
stesso problema di sempre: distruggere le navi, distruggere la flotta,
impedire la pesca, spaventare...
E qui
c’è Amado, testimone vivo che per sempre mostrerà sul suo collo una
cicatrice da un lato all’altro.
Nessuno
degli autori – noti – di questi crimini, è mai stato giudicato o
condannato; tutti vivono impunemente negli Stati Uniti, come Luis Posada
Carriles, Orlando Bosch e molti altri terroristi, mentre i Cinque Eroi
cubani che lottavano per proteggere il loro popolo da queste azioni
criminali, scontano ingiuste ed abnormi condanne in cinque prigioni
d’alta sicurezza dell’impero.
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