SETTE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE IN VENEZUELA
Il ministro degli Esteri venezuelano, Elías Jaua, ha
annunciato ieri, martedì 5, sette giorni di Lutto nazionale per la
morte del Presidente Hugo Chávez. “Da oggi decretiamo sette giorni
di Lutto nazionale e la sospensione delle attività scolastiche a
tutti i livelli, nelle istituzioni pubbliche e private, nei giorni
6,7 e 8 marzo” ha informato dall’Ospedale Militare il dottor Carlos
Arvelo, che ha indicato che, dopo aver consultato i familiari del
Presidente, sono state stabilite le modalità per salutare i resti
mortali del leader della Rivoluzione Bolivariana. “Oggi il corpo
del Comandante sarà trasferito dall’Ospedale Militare sino
all’Accademia Militare del Venezuela. Andiamo a riceverlo a Los
Próceres, dove si fanno le sfilate militari”, ha precisato il
ministro Jaua. Le esequie e la cappella ardente si manterranno
nell’Accademia Militare mercoledì, giovedì e venerdì. L’ultima
giornata sarà di omaggio con i capi di Stato, venerdì 8 marzo, dalle
10 di mattina, ha aggiunto. L’informazione sul luogo in cui
riposeranno i resti di Chávez verrà diffusa nei prossimi giorni.
È MORTO IL PRESIDENTE HUGO CHÁVEZ
Il
presidente del Venezuela, Hugo Chávez, è morto oggi alle 16:25
nell’Ospedale Militare Dottor Carlos Arvelo, di Caracas. In catena
nazionale di radio e televisione, il Vicepresidente Esecutivo,
Nicolás Maduro, ha informato sulla morte del presidente,
accompagnato dal gabinetto esecutivo. Maduro ha indicato che nel
momento in cui hanno ricevuto il comunicato sullo stato fisico di
Chávez era stato detto loto che era l`’informazione più tragica da
trasmettere al popolo. Ed ha aggiunto: “Questo è un dolore immenso
e una tragedia storica che oggi tocca alla nostra Patria.
Comandante, dovunque si trova, grazie! Mille volte grazie da parte
di questo popolo che lei ha protetto, al quale non è mai mancato!
Restano la comprensione e il rispetto degli ideali più grandi di
pace che perseguiva Hugo Chávez”. Il Vicepresidente Esecutivo ha
segnalato che è stato organizzato uno spiegamento speciale degli
organi di sicurezza e della Forza Armata Nazionale bolivariana per
garantire la pace e il rispetto al popolo del Venezuela. “In questa
tragedia storica, chiamiamo gli uomini e le donne ad essere
vigilanti della pace e del rispetto di questa Patria”, ha
dichiarato. “Noi civili, e i militari, assumiamo la sua eredità, le
sue idee, il suo progetto assieme all’accompagnamento e all’appoggio
di tutto il popolo, e le sue bandiere saranno innalzate con dignità.
Grazie, mille volte grazie!”, ha aggiunto Maduro. Inoltre ha
invitato ad evitare l’odio e a promuover l’amore, la pace, l’unità e
la disciplina. Maduro ha convocato inoltre il popolo nelle Piazze
Bolívar di tutto il paese, con il proposito d¡ offrire canti e
omaggi per onorare il Comandante Chávez.“Cresceremo e saremo degni
eredi e figli di un uomo gigante, com’è stato e come sempre sarà nel
ricordo il comandante Hugo Chávez”, ha detto ancora.
DICHIARAZIONE DEL GOVERNO
RIVOLUZIONARIO
Hasta siempre, Comandante!
Con profondo e lacerante dolore, il nostro popolo e
il Governo Rivoluzionario hanno conosciuto la notizia del decesso
del Presidente Hugo Rafael Chávez Frías e si apprestano a rendergli
un sentito e patriottico omaggio per il suo ingresso nella Storia
come Eroe di Nuestra América. Esprimiamo le nostre più sincere
condoglianze ai suoi genitori, fratelli, figlie e figlio, e a tutti
suoi familiari che già sono i nostri, così come Chávez è anche
figlio di Cuba, dell’America Latina, dei Caraibi e del mondo. In
questo momento di profonda tristezza, condividiamo i più profondi
sentimenti di solidarietà con il fraterno popolo venezuelano, che
accompagneremo in tutte le circostanze La Rivoluzione Bolivariana
avrà il nostro risoluto e totale appoggio in queste giornate
difficili. Ai nostri compagni della direzione politico-militare
bolivariana e del governo venezuelano reiteriamo il nostro sostegno
e la fede nella vittoria. Il Presidente Chávez è stato protagonista
di una straordinaria battaglia nella sua giovane e feconda vita. Lo
ricorderemo per sempre come un militare patriota al servizio del
Venezuela e della Patria Grande, come onesto, lucido coraggioso e
combattente rivoluzionario, come leader e Comandante supremo, che ha
reincarnato Bolívar per fare quello che lui non aveva potuto
terminare; fondatore dell’Alleanza Bolivariana per i popoli di
Nuestra America e della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei
Caraibi. La sua eroica e valorosa lotta contro la morte è un
insuperabile esempio di fermezza. L’ammirabile dedizione dei suoi
medici, delle sue infermiere, è stata una prodezza di umanesimo e di
consacrazione. Il ritorno del Presidente nella Patria venezuelana,
che ha tanto amato, ha cambiato la storia. “Abbiamo Patria”, ha
esclamato Chávez con emozione lo scorso 8 dicembre, ed vi è
ritornato per affrontare i maggiori rischi che la malattia imponeva.
Nessuno e nulla potrà strappare al popolo venezuelano la Patria
riscattata. Tutta l’opera di Chávez appare invitta davanti a noi.
Le conquiste del popolo rivoluzionario che lo salvò dal colpo
dell’aprile del 2002 e lo ha seguito senza mai esitare, sono già
irreversibili. Il popolo cubano lo sente come uno dei suoi migliori
figli e la ha ammirato, seguito ed amato come proprio.
Chávez è anche cubano!
Ha
sentito sulla sua pelle le nostre difficoltà e i nostri problemi e
ha fatto tutto quello che poteva, con straordinaria generosità,
soprattutto negli anni più duri del Periodo Speciale. Ha
accompagnato Fidel come un figlio vero e la sua amicizia con Raúl è
enorme. Ha brillato nelle battaglie internazionali di fronte
all’imperialismo, sempre in difesa dei poveri, dei lavoratori, dei
nostri popoli. Appassionato, persuasivo, eloquente, ingegnoso ed
emozionante, ha parlato dalle viscere dei popoli, ha cantato la
nostra allegria ed ha declamato i nostri versi appassionati con
perenne ottimismo. Le decine di migliaia di cubani che lavorano in
Venezuela gli renderanno omaggio con il fervente compimento del
dovere internazionalista e lo seguiranno accompagnando con onore e
altruismo l’epopea del popolo bolivariano. Cuba dedicherà eterna
lealtà alla memoria e al legato del Comandante Presidente Chávez e
persisterà nei suoi ideali di unità, delle forze rivoluzionarie,
d’integrazione e indipendenza di Nuestra América. Il suo esempio ci
condurrà nelle prossime battaglie!
Hasta la victoria siempre!
HASTA SIEMPRE CHÁVEZ!
“Uniti,
abbracciati come una famiglia, in pace, con forza e coraggio”,
Nicolás Maduro ha chiamato ad accompagnare sino alla sua ultima
dimora il leader bolivariano e dell’America Latina, il Comandante
Presidente Hugo Chávez, che è morto ieri, martedì 5 marzo, alle 16
.25, nella sua amata Venezuela “La Patria che lui lascia libera e
indipendente”, ha ricordato il vicepresidente esecutivo. Lo statista
venezuelano è morto dopo una dura battaglia contro la malattia per
quasi due anni, appoggiato dall’amore del popolo, con le benedizioni
dei popoli e la lealtà più assoluta dei suoi compagni di lotta e
l’amore di tutti i suoi familiari. Con profondo dolore, ma senza
perdersi d’animo di fronte a quella che ha chiamato “L’informazione
più dura e tragica da diffondere”, Maduro ha risaltato
“L’importanza di mantenere la pace in questo immenso dolore, in
questa tragedia storica che oggi tocca alla nostra Patria”, ed ha
chiamato tutti ad essere vigilanti della pace, del rispetto e
dell’amore. “Assumiamo, Comandante Hugo Chávez, le sue sfide e le
sue bandiere. Grazie, dovunque si trova, a nome di questo popolo che
ha amato e che le è sempre stato accanto!” Il Vicepresidente
esecutivo ha anche ringraziato eternamente tutti i presidenti del
mondo che si sono interessati alla salute del leader venezuelano e
lo hanno accompagnato nelle ore più difficili. Maduro ha chiesto al
popolo la maggiore disciplina, molta forza e molta volontà.
“Dobbiamo cercare di unirci più che mai”, ha detto, e ha chiesto la
maggior collaborazione e fraternità. “Cresceremo e saremo degni
eredi di un uomo gigante, com’è sempre stato Chávez; che non ci
siano debolezze violenza e odio!”, ha aggiunto. “Che si annidi nei
cuori l’unico sentimento di Chávez: l’amore per la vita, per la
Patria, per il futuro. Amore, pace, unità e disciplina!”, ha
sottolineato Maduro. Il Vicepresidente esecutivo ha chiamato a
congregarsi nelle vicinanze dell’Ospedale Militare, dove Chávez era
ricoverato e nelle piazze Bolívar di ogni città e paese, intonando
i canti di Alí Primiera, d’omaggio e onore agli eroi. “Chi muore
per la vita non si può dire che è morto”, ha dichiarato.
“Alziamoci con le più grandi forze di questa Patria per affrontare
le difficoltà che ci toccheranno”, ha esortato Maduro, che ha
chiamato quei fattori che non hanno mai appoggiato il Comandante
Chávez, a rispettare il dolore del popolo e la pace. Affronteremo
queste difficoltà della vita con l’amore che ha seminato nei nostri
cuori Hugo Chávez. Onore e gloria aHugo Chávez. «Che viva per
sempre!».
LA CAPPELLA ARDENTE DEL PRESIDENTE
HUGO CHÁVEZ RESTERÀ APERTA ALTRI SETTE GIORNI
Il vicepresidente Nicolás Maduro ha informato che
oggi, venerdì 8, si svolgeranno i funerali di Stato con la presenza
di almeno 33 delegazioni di tutto il mondo. Il grande leader
venezuelano Hugo Chávez sarà trasportato in un luogo speciale: la
Caserma della Montagna dove lui diresse la rivoluzione del 4
febbraio. Maduro ha spiegato che il presidente Hugo Chávez starà
nella Cappella Ardente per altri 7 giorni, per far sì che tutto il
popolo lo possa vedere come risposta all’immensa fila di cittadini
attorno all’Accademia Militare, per dare l’addio al corpo fisico del
leader della Rivoluzione Bolivariana. Il Vicepresidente venezuelano
ha segnalato che tutte queste misure si stanno prendendo per far sì
che il popolo possa stare con il suo leader ed ha annunciato che il
corpo di Chávez sarà imbalsamato “per far sì che la sua immagine si
possa vedere per sempre”. “Per ora abbiamo stabilito queste misure,
perchè anche se Chávez non c’è più fisicamente, lui continua a
vivere nei nostri cuori”. Inoltre Maduto ha richiamato i
venezuelani a continuare a lavorare per la costruzione del legato di
Hugo Chávez. “Diciamo a tutti che è l’ora di serrare le fila per
garantire che questo paese marci meglio (... siamo Chávez solo se
stiamo uniti, se stiamo insieme”, ha reiterato, ed ha sottolineato
che il governo continuerà a lavorare per migliorare l’educazione, il
sistema di salute, l’economia; a garantire la casa e
l’alimentazione di tutti i venezuelani. In materia finanziaria ci
sono buone notizie annunciate dagli indici emessi dal Banco
Centrale del Venezuela (BCV) nel mese di febbraio.
HUGO CHÁVEZ NELLA STAMPA DELL’AFRICA E DEL MEDIO ORIENTE
La morte del presidente del Venezuela, Hugo Chávez,
mantiene la sua impronta nelle copertine e nelle pagine interne dei
principali giornali cartacei ed elettronici dell’Africa e del Medio
Oriente. In Zambia il quotidiano Mail & Guardian ha dedicato uno
spazio per segnalare il legato del Comandante e Presidente
bolivariano con i suoi programmi sociali a favore dei più poveri
nelle sfere dell’educazione, la salute, l’assistenza sociale e la
casa. In Kenia il Daily Nation e lo Standard hanno ricordato nelle
loro edizioni digitali gli apporti dello statista sudamericano
all’economia del suo paese, soprattutto nel campo degli idrocarburi,
risorsa che ha messo nelle mani del popolo e dello Stato. Il
quotidiano IOL news del Sudafrica ha pubblicato le dichiarazioni
del politico Julius Malema, che si è unito alle dichiarazioni dei
leaders latinoamericani ed ha inviato le sue condoglianze al governo
e al popolo del Venezuela. “Mi unisco ai milioni d uomini e donne
progressisti che piangono la perdita del Comandante Chávez, un
leader coraggioso, deciso e con una fermezza politica e ideologica
ineguagliabile”, ha detto l’ex presidente del Congresso Giovanile
sudafricano. Malema ha aggiunto che il leader bolivariano, morto
martedì 5, è stato uno dei pochi rivoluzionari che ha sfidato la
dominazione dell’imperialismo nel mondo ed ha esposto i suoi punti
deboli. Al Watan (La Nazione, un giornale arabo), in Egitto, ha
pubblicato che a Cuba sono stati dichiarati tre giorni di lutto ed
ha commentato che il presidente deceduto ha accompagnato Fidel
Castro come un vero figlio. Inoltre ha pubblicato la nota delle
condoglianze emessa dal Governo di Cuba. Il quotidiano di maggior
influenza in questo paese e nel mondo arabo Ahram (Le Piramidi), ha
dedicato un ampio spazio alla lunga rassegna delle condoglianze
inviate dai leaders mondiali e soprattutto dell’America Latina. Egypt
Daily News, ha pubblicato una nota sugli onori funebri a Caracas ed
ha segnalato che il vicepresidente esecutivo, Nicolás Maduro, è il
successore designato dal presidente defunto per continuare la sua
opera . Il sito digitale Akhbarak ha pubblicato un articolo sul
corteo funebre che ha accompagnato il feretro del presidente Chávez
a Caracas e lo ha descritto come un dirigente che ha conquistato una
fama mondiale tra i leaders più grandi dell’America Latina. Altri
quotidiani che hanno riservato spazi sulla morte di Chávez, sono
stati Al Masry al Youm, Moheet, Masrawy y Dostour. A Tunisi, Le
Quotidien ha dedicato interamente la pagina 13 al triste
avvenimento, con il titolo: "il Venezuela piange il suo Comandante",
ed ha descritto le reazioni della stampa in sud America evocando la
scomparsa del leader venezuelano. Il quotidiano Le Temps ha
intitolato nella sua pagina 12 "Chávez è morto, il Venezuela è in
lutto” ed ha descritto le reazioni nel mondo e le dichiarazioni
della popolazione dei dirigenti del Venezuela.
MICHAEL MOORE HA SEGNALATO LA FIGURA
DI CHÁVEZ DI FRONTE AI POVERI
Il
cineasta nordamericano, Michael Moore, vincitore di un Oscar al
migliore documentario nel 2003, con "Bowling for Columbine", ha
reso omaggio alla figura del presidente del Venezuela, Hugo Chávez,
come a un capo dei poveri. "Hugo Chávez ha dichiarato che il
petrolio apparteneva al popolo ed ha usato i dollari corrispondenti
per eliminare il 75% della povertà estrema del paese e fornire un
sistema sanitario e l’educazione gratuita per tutti. Questo lo ha
reso ‘pericoloso’. Gli Stati Uniti hanno approvato un colpo di
Stato per farlo cadere, anche se era un presidente eletto
democraticamente”, ha sostenuto il regista nel suo spazio ufficiale
di Twitter. “Prima che ci animassero a sferrare la guerra all’Iraq,
i mezzi di comunicazione statunitensi erano occupati a spronare la
deposizione di Chávez. Un totale di 54 paesi permise agli Stati
Uniti di arrestare e torturare i sospetti... L’America Latina,
grazie a Chávez, è stata il solo luogo in cui si disse No”, ha
aggiunto Moore, indicando che “Ho conosciuto Chávez durante il
Festival del Cinema di Venezia, quando mi informarono che il
presidente venezuelano stava nel mio stesso albergo, a un piano più
in alto del mio. Abbiamo parlato per più di un’ora, e disse che era
contento di conoscere qualcuno che George W. Bush odiava più di
lui”. Il cineasta ha commentato che ha deciso di ricordare la figura
di Chávez: “Perchè la gente non ascolterà molte cose buone su di
lui nei mezzi di comunicazione statunitensi (e di altre nazioni come
l’Italia, NdT) nei prossimi giorni. Ho pensato di dire una paio di
cose per facilitare un certo equilibrio”, ha sostenuto.
CHÁVEZ STA CAVALCANDO PER L’AMERICA LATINA
La fatica del deceduto presidente venezuelano Hugo
Chávez non è terminata, perchè lui sta cavalcando per l’America
Latina, ha affermato l’ intellettuale cubano
Roberto Fernández Retamar.
"Non è
per caso che è stato considerato con la ragione e con il cuore il
continuatore di Simón Bolívar", ha affermato a Prensa Latina il
presidente dell’istituzione culturale Casa de las Américas, a
L’Avana. Fernández Retamar è una delle personalità che sono andate a
firmare nell’ambasciata del Venezuela a Cuba, il libro delle
condoglianze, dopo la notizia della morte di Chávez. Lo scrittore e
poeta ha segnalato che Cuba piange Chávez, ma che è un popolo
energico e valoroso, e che ha fiducia nella continuità del sua
opera che ci riporta ai grandi momenti di lotta per l’indipendenza
di Nuestra America. Chávez non appartiene solo al popolo venezuelano
agguerrito e leale, ma a tutti i latinoamericani. “La sua fatica
non è terminata e lui continua a marciare, sino alla vittoria,
sempre!”, ha dichiarato ancora Retamar.
LE FORZE ARMATE BOLIVARIANE CON LA COSTITUZIONE E CON L’ESEMPIO
DI CHÁVEZ
Il ministro della
Difesa del Venezuela, Diego Molero Bellavia, ha annunciato lo
spiegamento in tutto il paese della Forza Armata Nazionale
Bolivariana (FANB) per far rispettare la Costituzione. Molero
Bellavia ha detto il presidente Hugo Chávez: “Seguiva l’ideale
cristiano ed è morto afferrato a Cristo, con il quale si è
riunito”. “Signor vicepresidente Nicolás Maduro, signor Diosdado
Cabello, tutto il popolo del Venezuela, conta su di noi (…) la
Forza Armata Nazionale Bolivariana è garante della Costituzione
del eleggi e dei regolamenti” ha sottolineato il ministro,
segnalando che “tutti i poteri costituiti devono contare con la
Forza Armata”. “La nostra missione è far rispettare la
Costituzione. Viva Chávez e viva la memoria di Chávez”, ha
affermato.
GIUSTINO DI CELMO HA FIRMATO IL LIBRO DI CONDOGLIANZE PER LA MORTE
DI HUGO CHAVEZ
Giustino di Celmo, accompagnato dalla scrittrice Acela Caner e da
chi scrive, si è recato all’ambasciata del Venezuela ed ha scritto
nel libro di condoglianze posto davanti a un ritratto del Presidente
bolivariano che: “Un Hugo Chávez nasce una volta ogni cento anni tra
un miliardo di uomini”, ed ha espresso le sue più sentite
condoglianze all’ambasciatore del Venezuela, visibilmente commosso.
Accanto al ritratto di Chávez e attorno, nell’entrata della sede
diplomatica, c’erano decine e decine di grandi corone di fiori, rose
soprattutto, tra le quali spiccava quella della Casa dell’ALBA
Culturale, dove Hugo Chávez era stato all’inaugurazione, composta da
bellissime rose bianche. La Guardia d’Onore si succedeva in
continuazione e i diplomatici accreditati a L’Avana hanno fatto
lunghe code per poter scrivere le loro parole d’addio al grande
leader, presidente e amico.
Giustino Di Celmo firma il libro di condoglianze all'Ambasciata del
Venezuela all'Avana
la nostra Gioia Minuti firma il libro di condoglianze all'Ambasciata
del Venezuela all'Avana
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CHÁVEZ È TORNATO DOVE COMINCIÒ TUTTO: ALLA CASERMA DELLA MONTAGNA
Il Presidente Incaricato
del Venezuela, Nicolás Maduro, ha segnalato ieri, venerdì 15, il
legato del leader della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chávez, ed ha
affermato che i suoi ideali e il suo esempio saranno sempre presenti
nel cammino della regione latinoamericana per la sua indipendenza.
Maduro, che ha aperto il corteo funebre dall’Accademia Militare
sino alla Caserma della Montagna, ha reiterato che: “Qui staremo per
continuare il suo lavoro assieme al popolo, per dare vita al suo
legato”. A proposito della scelta di questo luogo, dove starà il
feretro del leader bolivariano, ha detto che lì, nella Caserma dove
iniziò la ribellione civico-militare del 4 febbraio del 1992, è
iniziata la trasformazione più importante della storia del Venezuela
dopo il 19 aprile del 1810. Il Presidente Incaricato ha aggiunto
che: “Questa è la prima volta che ci troviamo riuniti in questo
recinto senza di Lei, Presidente, ma con lei al fronte”. Maduro ha
risaltato che da oggi e per sempre il nome di Hugo Chávez starà al
fronte delle grande cause della Patria venezuelana, la Patria
latinoamericana e la Patria caraibica". Il presidente boliviano, Evo
Morales, che ha partecipato all’omaggio, ha detto che: “Dopo la
dipartita di Chávez, seguiremo i suoi passi per realizzare una
liberazione definitiva dei nostri popoli”, ed ha segnalato che dopo
Bolívar, Liberatore della Patria Grande, adesso abbiamo avuto Hugo
Chávez, redentore dei poveri del mondo”. Adán Chávez, fratello del
Comandante, ha ringraziato il popolo per l’enorme mostra d’appoggio
e d’amore per il capo dello Stato, ed ha dichiarato che il popolo
venezuelano
non fermerà il suo
cammino verso la vera indipendenza, perchè è giunto ad un punto di
non ritorno. Inoltre ha segnalatola presenza dello statista
boliviano negli omaggi, ed ha indicato che questo dimostra l’unione
di Nuestra America e l’unione di due popoli fratelli. Nelle
onoranze funebri celebrate la mattina di venerdì 15, nell’Accademia
Militare da dove è partito il feretro di Chávez verso la caserma
della Montagna, il Maggiore generale della Forza Armata Nazionale
Bolivariana, Jacinto Pérez Arcay, ha segnalato che era inevitabile
vincolare la figura di Bolívar con quella del Comandante Chávez, "
che ha tracciato il suo destino nella ragione d’essere dei sogni del
Liberatore”.
“Parlare di Hugo Chávez
è parlare di Bolívar e parlare di Bolívar è parlare di Hugo
Chávez, figure inseparabili nella mente di molti popoli”, ha detto,
riportato dalla AVN. “Il Comandante era uno straordinario essere
umano, ha detto, ed ha insistito che 200 anni dopo, con la figura di
Chávez: “Sono riapparsi lo stesso raziocinio e gli ideali del
Liberatore, trasformati nell’albero gigantesco della sua Accademia
Militare, il tuo rovere, il tuo cedro e il tuo spazio d’onore”. Da
questo stesso luogo il presidente del Parlamento, Diosdado Cabello,
ha incitato il popolo venezuelano a difendere, ogni giorno e ogni
ora, l’opera e il legato del leader bolivariano, trasformando ogni
lacrima in una fortezza.
Il compagno di lotta di
Chávez ha ricordato il momento in cui lui osò, quando nessuno era
capace di farlo, dichiarare: “Andiamo verso il socialismo, e per
questo dobbiamo seguire questo mandato con tutto il popolo e i
dirigenti della Rivoluzione”. “Non è necessario cercare il bronzo
o il marmo, già (Hugo) Chávez, lo statista e militare che ruggisce,
ride, canta e sorride è scolpito nella carne viva, nella pelle di
tutti i colori, nei capelli di tutte le strutture, nelle ossa di
tutti venezuelani liberati da lui” ha dichiarato l’ambasciatore del
Venezuela presso l’Organizzazione degli stati latinoamericani
(OSA), Roy Chaderton. Durante la sessione straordinaria realizzata
da questo ente emisferico in omaggio al leader venezuelano,
Chaderton ha detto che Chávez continuerà a vincere battaglie ed
elezioni. Altri rappresentanti di paesi della regione hanno parlato
per segnalare il prezioso legato di Hugo Chávez, ha segnalato la AVN.
CHÁVEZ,
È IL CONTINUATORE DELL’OPERA DI BOLÍVAR
Raúl
è ritornato in Patria e lo ha fatto con l’emozione riflessa nel
viso, dopo le intense giornate vissute a Caracas, dove il mondo
intero ha reso omaggio al grande uomo che è stato Chávez. La stessa
terra santiaghera che aveva salutato il Presidente cubano alcuni
giorni fa lo ha ricevuto e un’altra volta le sue parole sono storia,
tracciano la rotta e marcano il cammino. “Sono andato in
Venezuela in rappresentazione del popolo cubano e sono andato con un
grande dolore, quello stesso dolore che ha espresso la nostra
popolazione nelle differenti iniziative, dove si sono resi gli onori
a Chávez giovedì scorso e nei giorni seguenti, durante il lutto
nazionale decretato nel nostro paese.
Da
Caracas ho visto alla televisione le salve d’artiglieria sparate
dalla Fortezza di San Carlos de la Cabaña, con le quali si è reso
onore a Chávez a nome del popolo cubano e delle Forze Armate
Rivoluzionarie”, ha dichiarato il Presidente cubano.
“Ed
è stato un omaggio di tutta Cuba, come di tutto il continente, nel
quale vari paesi hanno dichiarato il lutto ufficiale”, ha segnalato.
Parlando dei sentimenti vissuti nei giorni scorsi nella Patria
Bolivariana, il generale Raúl ha ricordato che in Cuba: “In tanti di
lotta abbiamo vissuto grandi perdite ed abbiamo l’esperienza del
dolore che si prova, con tanti compagni morti in differenti
circostanze, dopo la Moncada, nella continuazione della lotta sia
guerrigliera, sia clandestina, mentre stavamo sulle montagne”.
E ha ricordato anche i sentimenti manifestati dal nostro popolo
quando si recuperarono i resti del Che, dopo tanti anni e la gente
riempì le strade per rendergli omaggio, così come tre giorni fa ha
fatto per il leader bolivariano.
“Chávez è il prosecutore dell’opera di Bolívar, che ha tracciato il
cammino nel continente e, come ho detto nel giorno in cui gli ho
reso gli onori funebri, se n’è andato invitto, invincibile. È vero
che ha sofferto tradimenti, che ha sofferto per momenti molto
difficili durante il tentativo di colpo di Stato, ma il popolo lo
aveva riscattato, quello stesso popolo che abbiamo avuto
l’opportunità di vedere mentre gli rendeva omaggio, durate le ore in
cui siamo stati là con sua mamma e gli altri familiari.
Parlando delle sue impressioni durante quei momenti, il Generale
Raúl ha commentato che: “Osservava il viso delle differenti persone
che giungevano ad omaggiare il loro Presidente ed in loro percepiva
differenti reazioni, e che era impressionante vedere la grande
quantità d’invalidi che giungevano sino là”, ha detto.
“E
questo non è terminato, perchè la decisione del Governo del
Venezuela d’esporre per un’altra settimana i resti di Chávez,
permetterà di giungere lì a migliaia di venezuelani che lo vogliono
vedere. E il popolo lo ha reclamato con la sua commozione”, ha
sottolineato.
Ugualmente Raúl ha segnalato la presenza di diversi capi di Stato e
di governo, con i quali ha condiviso la prima notte nella cappella
ardente dove giaceva il corpo di Chávez, e dove lui era giunto
accompagnato da Nicolás Maduro.
Nella cerimonia d’addio erano presenti circa 50 delegazioni di ogni
tipo, di vari continenti, con un’enorme quantità di capi di Stato e
di Governo ed anche una piccola rappresentazione di due congressisti
democratici degli Stati Uniti.
“Erano sentimenti sinceri e c’era una grande unità tra tutti i
partecipanti nell’emozione che sentivano”, ha valutato.
Inoltre il presidente della Repubblica di Cuba ha riflettuto sui
giorni tesi e difficili che hanno vissuto nelle ultime ore e negli
ultimi giorni della vita di Chávez, sia i dirigenti del Venezuela
che tutta la famiglia, soprattutto sua mamma, donna Elena, che ha
resistito e da vari giorni riceve le condoglianze dei capi
delegazione che la salutano.
“È
una donna di grande forza e che ama profondamente i suoi figli. Mi
diceva che aveva perduto sua madre e che quello era stato un grande
dolore, ma che la perdita di un figlio è incomparabile”.
“Io
sono sicuro che i nuovi dirigenti avranno successo, come hanno detto
loro stessi e come ha detto Maduro nella cerimonia d’addio. Sono
stati educati da Chávez, che ha insegnato loro a reinterpretare la
storia”, ha commentato, e a proposito delle parole dette da Nicolás
Maduro durante la cerimonia d’addio, Raúl ha considerato che, anche
se improvvisate, sono state impressionanti, molto serene, ferme e
commoventi, ma anche con un grande contenuto politico e con un
senso di unità nelle diversità che abbiamo in America Latina, e
questo è anche uno degli obiettivi della Comunità degli Stati
Latinoamericani e dei Caraibi – CELAC, lottare per l’unità mentendo
le diversità”.
“Questo è stato l’ambiente che ha dominato là, con tanti capi di
Stato e di Governo di tutto il continente che hanno partecipato, di
quasi tutti i paesi, perchè nel caso in cui non c’era il presidente
o il capo del governo, c’era almeno una delegazione a
rappresentarlo.
E
così posso dire che ritorniamo soddisfatti d’aver visto come si
proietta la continuità della grande opera di Chávez e il gigantesco
appoggio del popolo; sono sicuro ed ho la più assoluta fiducia nel
successo che avranno il presidente Maduro e gli altri dirigenti che
sono cresciuti sotto l’autorità di Chávez, e che nei momenti
difficili che hanno affrontato e nei differenti momenti della storia
della Rivoluzione venezuelana si sono forgiati.
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