STORIA
Karla, la moglie di “El Panzón”, era membro della
banda
Karla Guadalupe Trigueros de Chávez, moglie del
terrorista salvadoregno Francisco “El Panzon” Chávez Abarca, fu
arrestata il 29 settembre del 2005 perchè membro della banda di
ladri di veicoli denominata “I Professionisti”, diretta da suo
marito.
In accordo con un’informazione pubblicata dal “Diario
de hoy”, di San Salvador, la Polizia Nazionale Civile di El Salvador
aveva catturato allora 17 persone durante un operativo denominato
“Operazione Tormenta”, nei municipi di San Salvador, Soyapango e
Ilopango.
Il vicedirettore generale della Polizia Nazionale,
Pedro González, aveva informato il giornale salvadoregno che era
stata disarticolata nientemeno che una delle principali strutture
del crimine organizzato, dedicata al furto di veicoli, a livello
nazionale e e centroamericano”.
L’organizzazione era riuscita a corrompere gli agenti
della dogana,funzionari,poliziotti e un’impiegata della Divisione di
Protezione al Trasporto.
Nel momento dell’arresto, Karla Guadalupe Trigueros
de Chávez, oggi di 35 anni, si trovava con Miriam del Carmen Urbina
Guardado, che introduceva dati falsi nella base del registro
governativo.
La polizia aveva arrestato anche Mario Roberto Chávez
Abarca, secondo leader della banda, e cognato de Karla Trigueros.
La moglie di “El Panzón” fu poi liberata il 1º
novembre del 2006 con il pretesto di “errori nelle investigazioni”,
ma la Procura non lo accettò e annunciò che avrebbe utilizzato
l’appello.
Ma non lo ha mai fatto.
Solo il leader della banda, Francisco Chávez Abarca,
fu giudicato e riuscì a mantenersi fuori dai procedimenti, con
l’evidente complicità della Procura, precisamente nel far separare
il suo caso e far posporre il processo, sino all’esonero definitivo
delle accuse da parte del primo Tribunale di Sentenza.
Nell’ultima scena dello show, il delinquente giunse
ad un accordo con tre delle sue vittime, pagando tra 4.000 e 6.000
dollari. In questa forma riuscì a depositare presso la Corte un Atto
notarile nel quale queste persone dichiaravano “di non essersi mai
sentite offese, nè d’aver mai ricevuto denaro” e persino “ di non
conoscere chi era l’accusato”, come indicò all’epoca il quotidiano
La Prensa Grafica di San Salvador, riportando la notizia.
Già allora la stampa del paese commentava che Chávez
Abarca era stato menzionato dalle autorità cubane come colui che
aveva arruolato Raúl Ernesto Cruz León per eseguire gli attentati a
L’Avana del 1997, ordinati dal nemico della Rivoluzione cubana Luis
Posada Carriles. In uno di questi attentati fu ucciso il giovane
italiano Fabio di Celmo.
Anche se è sempre stato uno dei principali complici
del terrorista internazionale Posada Carriles in El Salvador, “El
Panzón”, un delinquente con un’interminabile traiettoria criminale,
non è mai stato accusato dalle autorità giudiziarie, in El
Salvador, del Partito Arena.
Secondo Fernando Lucero, portavoce dei servizi
guatemaltechi d’Immigrazione, il salvadoregno entrò legalmente in
Guatemala il 26 agosto del 2004, da Valle Nuevo.
Il funzionario ha confermato che un individuo con
passaporto guatemalteco a nome di Carlos Adolfo González Ruiz, Uzi
dallo steso paese il 1º luglio del 2010, dichiarando come sua
destinazione la Costa Rica.
Ma proprio presentando il passaporto falso con
quell’identificazione, Francisco Chávez Abarca è stato arrestato al
suo arrivo a Caracas, lo stesso giorno del suo arrivo all’aeroporto
di Caracas.
Karla Trigueros ha riconosciuto davanti alla stampa
che suo marito usava un passaporto falso del Guatemala.
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