LE TRADIZIONI DEL POPOLO DI CUBA
Oltre 370 sono gli eventi che si tengono a Cuba durante l’arco dell’anno
che rappresentano un calendario di feste popolari che animano le
tradizioni del popolo cubano. Ogni festa è legata ad uno specifico
evento: dalle feste patronali alle sfilate, dalle processioni alle agre
e alle fiere, ogni occasione viene celebrata con intensità e allegria.
Vediamo quelle più significative.
Sequesta Señora de la Caridad de Cobre, patrona di Cuba, è una festa
che si celebra l'8 settembre a Santiago de Cuba in concomitanza con la
festa di Orisha o della dea Oshun, secondo un culto afro-cubano.
La festa di Nuestra Señora de la Candelaria, uno dei più antichi nomi
mariani della Vergine Maria si tiene il 2 febbraio; e quella di Festa di
San Giovanni Battista, che cade a cavallo tra il 23 e il 24 giugno sono
inni tradizionali alla religione e che si trasformano in kermesse
popolari dove la gente approfitta per festeggiare in allegria.
Come avviene a Camagüey dove questa festa tradizionale si trasforma in
un colorato carnevale dal lontano 1725 e la festa si svolge in più
giorni fino 29 giugno festa di San Juan.
Il carnevale è una delle feste più popolari in assoluto e si solito si
svolge prima della...
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GUSTAVO BECERRA –
speciale per Siporcuba
I tamburi
risuonano dando un impulso, una sorta di forza magica ai corpi sudati...
anche il più compassato accademico ne viene contagiato ed è una vera
esplosione di ritmi e di colori che inonda tutto e sembra entrare nella
corrente sanguigna di ogni essere che raggiunge. All’Avana o a Santiago
di Cuba, non importa: è il carnevale, una delle più vecchie tradizioni
dell’Isola e una delle feste cubane più popolari.
Ogni anno migliaia
di persone attendono queste feste desiderose d divertirsi con gli
spettacoli che offrono le sfilate delle carrozze e le comparse.
Il carnevale ha le
sue radici nei secoli scorsi, durante i festeggiamenti del giorno del
Chorpus Domini e dell’Epifania, quando i negri schiavi organizzavano
danze e marce collettive.
Autorizzati dai
loro padroni spagnoli, gli schiavi africani si divertivano in alcune
occasioni di riposo una volta l’anno, oltre che il 6 gennaio, il giorno
dei Re Magi, quando si permetteva loro d’eseguire danze e canti
dell’Africa nativa.
I negri in
principio si vestivano con i loro abiti tradizionali africani, con
gioielli, accessori tipici della terra natia, ma poi cominciarono ad
indossare anche costumi e oggetti regalati dai “buoni padroni”.
La musica
essenzialmente africana acquistò nel tempo una sua personalità e si
trasformò nella conga che oggi tutti cubani adorano. Non mancavano
nemmeno le influenze degli antenati europei, perchè nell’Isola esiste
una gran miscela.
Le classe
dominanti provarono allora il desiderio di partecipare a loro volta e di
coesistere nel carnevale.
Le feste dei
bianchi erano soprattutto la passeggiata delle carrozze e dei cocchi e
gli spettatori al passaggio delle dame lanciavano fiori.
Alla fine del XIXº
secolo le autorità proibirono che il 6 gennaio si svolgesse la festa dei
negri e incontrarono una saggia soluzione; i due Carnevale si sarebbero
svolti nel mese di marzo.
Tutti i veicoli a
cavallo divennero carrozze, cioè grandi piattaforme ruotanti quasi
sempre molto alte, con diversi piani e preziose scenografie, dotate di
belle ballerine.
I fiori si
sostituirono con coriandoli e stelle filanti.
L’antico passaggio
dei negri si trasformò in Comparse, cioè gruppi di persone che danzano
ed eseguono delle deliranti coreografie. Come disse il saggio
cubano Don Fernando Ortíz, la comparsa è la massima espressione del
Carnevale.
El Alacrán (lo
scorpione), la Jardinera e i Marchesi di Atarés che sono tre comparse
che appaiono nei Carnevale dell’Avana da più di centanni.
El Alacrán ricrea
tutto il lavoro d’una fabbrica di zucchero dell’epoca coloniale: si
vedono i tagliatori di canne e i capoccia, gli schiavi e gli schiavisti,
le fruste, le canne e le macchine per triturarle e fare lo zucchero – i
trapiches.
La Jardinera è un
gruppo molto vivace, con gonne, camicie, camicette e fazzoletti in
moltissimi colori, con i protagonisti carichi di grandi cesti di fiori,
poichè sono i giardinieri che regalano fiori, come dice la loro canzone.
I Marchesi imitano
con i loro costumi il modo di vestire dell’aristocrazia coloniale
dell’Avana.
Gli uomini vestono
frac neri con bombette e bastoni e le donne vestiti lussuosi, imitando
scherzosamente le dame della società dell’epoca; nello loro evoluzioni
si uniscono i colori intensi, le danze tradizionali e i ritmi creoli,
accompagnati dai tamburi, dal suono acuto della cornetta cinese. Molti
gruppi preparano i loro successori, i bambini, che hanno però un
carnevale dedicato ai più piccoli.
Le sfilate sono
molto attese e attraenti con i detti “Muñecones”, i pupazzi giganti che
rappresentano i più diversi personaggi, oltre ai portatori di “Farolas”,
le lampade altissime multicolori che girano in continuazione al suono
dell’incessante conga.
Nel caso del
carnevale dell’Avana le date sono variate nel tempo e negli ultimi anni
il carnevale si svolge d’estate, anche se si dice che si tornerà a
festeggiarlo in febbraio-marzo.
A Santiago di Cuba
il Carnevale si festeggia per 7 giorni nel mese di luglio, nelle
giornate attorno al 25-26-27, quando si ricorda l’assalto alla Caserma
Moncada, realizzato nel 1953 da un gruppo di giovani guidati da Fidel
Castro. L’Avenida Garzon è l’area principale per il passaggio della
sfilata.
LE CHARANGAS DI
BEJUCAL
Alla fine d’ogni
anno si ripete una delle feste più antiche e tradizionali cubane: le
Charangas di Bejucal, una località che si trova a sud della capitale.
Le conghe
percorrono le strade e i due rioni nei quali si dividono gli abitanti,
il Rosso e il Blù, si scontrano in una fraterna contesa che comincia il
3 dicembre e finisce il 1º gennaio.
La popolazione si
organizza per rappresentare i quartieri e crea mille sorprese per
superare i rivali.
L’inizio delle
Charangas di Bejucal rimonta al 1840, vincolato alla Messa del Gallo
della vigilia di Natale, il 24 dicembre. In quel giorno i bianchi
assistevano alla messa con girandole e strumenti rumorosi suonati nella
chiesa stessa, mentre i negri e gli schiavi liberti, fuori dalla chiesa,
suonavano vari strumenti tra i quali i tamburi.
Poco a poco però
divennero una festa laica.
Le carrozze sono
una parte essenziale di queste feste e rappresentano i rioni. All’inizio
le piattaforme erano portate a spalla come si usava nelle processioni
religiose.
I quartieri
cambiarono poi i loro nomi in El Alacrán e El Gallo e poi ancora in
Ceiba de Plata e La Espina de Oro.
Nel XXº secolo le
carrozze si modificarono e si montarono su chassì di ferro con le ruote
mettendo all’interno le sorprese, che sono piani che fuoriescono uno
dall’altro e che possono toccare anche i 23 metri d’altezza.
Sono tipici delle
Charangas i personaggi di creazione popolare che apportano colore e
bellezza e con i quali gli abitanti di Bejuacal si identificano. Tra i
più noti la Macorina, che è un uomo vestito da donna, Trapito, la
Boyera e il Yerbero, che vengono interpretati da bambini.
IL GUATEQUE
CONTADINO
Questa è una festa
per eccellenza che festeggiano tutti i contadini cubani, nella quale
gruppi di musicisti suonano gli strumenti tipici come il tres, il laud,
il güiro o la chitarra.
Queste feste sono
accompagnate da balli come il Zapateo o le Controversie, nelle quali due
cantanti si sfidano in un’improvvisazione che provoca moltissima ilarità
in chi li ascolta, per i loro versi in rima.
Il Guateque contadino è la forma naturale di riunirsi di un gruppo
d’amici o vicini, per una festa come il raccolto o un anniversario; è
comune vedere solisti che usano la decima per improvvisare, accompagnati
da ballerini con il Zapateo, anche se tutto questo oggi viene sostituto
con il Son, che ha origine cubana ed è conosciuto internazionalmente con
brani come “Pintate los labios Maria, di Eliades Ochoa.
Il classico
banchetto con il maiale allo spiedo, tostones, cioè banane schiacciate e
fritte, yucca con il mojo, fagioli neri e riso bianco, assieme
all’inseparabile birra, rum o saoco, acqua di cocco e aguardiente,
permette di festeggiare con un Guateque sino all’alba.
Le Controversie
sono state molto famose in ambito nazionale con cantanti come Justo Vega
e Adolfo Alfonso. Un buon Guateque deve assolutamente comprendere un
buon caffè creolo che chiuda al meglio una cena con la musica contadina
nella campagna cubana...
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