Pochi giorni fa il
16 novembre l’Avana ha festeggiato i suoi 487 anni con lo splendore di
una città che si rinnova, soprattutto nella zona più antica
Il suo centro
storico, uno dei meglio conservati dell’America Latina è stato
dichiarato Patrimonio dell’Umanità dalla UNESCO nel 1982, perchè l’Avana
vecchia non è un museo morto, ma una città dove si vive, si grida, si
canta, si balla, si ama tra le mura che costituiscono veri girelli del
barocco americano.
La vita quotidiana
della comunità non si ferma e questo e imprime un maggior valore
culturale e una forte attrazione per tutti i visitanti.
In Plaza de
Armas, dove si ammirano orgogliosi edifici che anticamente erano
scenario della presenza militare e dei rappresentanti della corona
spagnola, splende maestoso il Palazzo dei Capitani Generali, antica sede
del massimo rappresentante del Re di Spagna nella colonia, oggi divenuto
Museo della Città.
Costruito nel 1791
dall’ingegnere cubano Antonio Fernández de Trebejos y Zaldívar, questo
edificio è un esempio delle migliori opere terminate nel XVIIº secolo in
America Latina. Si notano gli archi che discendono con grazia e sono la
continuazione di colonne robuste, con supporti dal tetto, elaborate con
legnami preziosi.
Lì si trova il
luogo della fondazione dell’antica Avana, dove ogni 15 novembre, nella
notte dell’anniversario, avviene uno spettacolo che è il miglior esempio
del palpitare intenso di questa città.
Una moltitudine,
accarezzata dalla brezza che viene dal porto, sotto la luce pallida dei
fanali, aspetta a mezzanotte quando inizia la veglia per la fondazione
di San Cristobal de La Habana.
La cerimonia si
realizza per ricordare la prima riunione del consiglio municipale e la
prima messa cattolica celebrata nella città nel 1519, attorno a una
frondosa Ceiba che cresceva nel terreno secco.
Nel XIXº secolo,
vicino all’albero fu costruito El Templete,
una costruzione in
stile neoclassico dove all’interno sono esposti tre quadri del pittore
francese Juan Bauptista Vermay, che volle sintetizzare la vita
quotidiana degli abitanti nell’epoca coloniale.
Si dice che coloro
che girano tre volte attorno all’albero- l’attuale è stato piantato per
sostituire l’originale da alcuni decenni . e che gettano una moneta alla
base del tronco realizzeranno tre desideri. Questo rito è diventato uno
dei più attraenti nel giorno del compleanno della città.
Centinaia di
cittadini e di curiosi con molti turisti approfittano dell’occasione per
vedere se l’Avana concederà loro la grazia o un regalo extra non incluso
nel pacchetto dei tour operators.
“Io vengo
all’Avana da molti anni, ma è la prima volta che faccio i tre giri della
Cerba”, ha detto all’agenzia EFE Antonio, un sessantenne di Saragoza
che ha confessato di non avere troppa fiducia nella cosa...
Per le cubane
Luisa e Gladys, due sorelle di 65 e 68 anni rispettivamente, che da
molti anni partecipano all’appuntamento con la fortuna le cose sono ben
differenti.
“Io ho visto
realizzarsi tutti i miei desideri, tutti meno quello della pace nel
mondo” dice Luisa.
Anche se nessuno
deve rivelare quali sono i suoi desideri perchè questo - si dice -
impedirebbe la loro realizzazione, la maggioranza sostiene che chiede
sempre le stesse cose: salute, denaro e amore.
“Lo chiedo per la
famiglia e per l’umanità, anche per tutta la gente di Cuba”, dice Gladys.
Fino a qualche
anno fa erano pochi quelli che partecipavano alla singolare cerimonia,
ma grazie alla campagna sviluppata dall’Ufficio dello Storiografo della
Città, il Prof. Eusebio Leal, la pratica è diventata una vera moda.
Juan e Mariela,
una coppia di peruviani, si diverte a fare fotografie e confessa che non
seguiranno la tradizione perchè la coda è troppo lunga, riferendosi alla
gran quantità di persone che aspetta il loro turno per girare attorno
all’albero. In realtà la fila nottetempo è davvero lunghissima.
Al di là della
speranza d’ottenere qualcosa dalla sorte, il denaro raccolto si utilizza
per le opere di restauro dell’Avana Vecchia, il cui insieme comprende
circa 3000 edifici d’interesse storico, in un’estensione di 142 ettari
che hanno meritato la distinzione della UNESCO e suscitano ammirazione
ogni giorno in centinaia di persone.
Il 16 novembre
scorso, Eusebio Leal ha parlato di questa rinascita e della perpetuità
dell’Avana nella storia:
“Ci rallegra
moltissimo che si possa stare ancora qui attorno a questo albero che
rappresenta e significa la perennità dell’Avana, capitale di Cuba,
capitale di tutti i cubani e ci rallegra che questo albero sia stato
piantato 47 anni, fa nei primi tempi della vittoria rivoluzionaria, che
sia sempre più verde, che cresca e che noi ci si possa riunire sotto la
sua ombra.
Mi rallegra
pensare che molti cittadini della capitale stanno aspettando il loro
turno per cominciare il rito di fare i tre giri attorno alla Ceiba del
Templete e ricordare la storia della città e il suo divenire nel tempo.
Come parte del
progetto di restauro dell’Ufficio dello Storiografo, sono stati
inaugurati negli ultimi anni molti luoghi pittoreschi che sono la
delizia dei vistanti. È proprio nell’Avana Vecchia che s’incontrano le
maggiori attrazioni turistiche della capitale dell’Isola.
Nelle sue stradine
acciottolate e nelle ampie piazze d’architettura coloniale, ai musei più
importanti della città, l’Avana Vecchia ha un nutrito insieme di
alberghi ubicati in bellissime piazze coloniali, accuratamente
restaurate negli ultimi anni.
Questi alloggi
sono gestiti dalla Compagnia Habaguanex dell’Ufficio dello storiografo e
sono molto ben situati vicino a monumenti di grande importanza e
circondati di ristoranti e gallerie.
Il ricordo che
lascia questa città nei suoi visitanti, dopo aver ammirato le bellezze
della parte antica della città, è una formato da molti sentimenti tra
quali la nostalgia per quei misteri che non sono riusciti a scoprire.