Cuba e Venezuela installeranno in breve un cavo
sottomarino di fibra ottica che migliorerà l'accesso ad Internet tanto
a Cuba come in altri luoghi dei Caraibi. A partire da questa
informazione, il professore venezuelano Antonio Pasquali costruisce
un'immaginativa tesi sulle intenzioni nascoste dei governi citati, che
è stata pubblicata, tra altri mezzi, dal quotidiano spagnolo
L'Avanguardia.
La giornalista cubana Rosa Miriam Elizalde fa una
brillante dissezione dei principali elementi di manipolazione del
testo de L'Avanguardia, che abbiamo riassunto in cinque:
1. “E’ preoccupante che si stia creando tra
Venezuela e Cuba un cavo sottomarino di fibra ottica di 1.552
chilometri.”
L'autore e la fonte occultano deliberatamente il
perché della necessità di collocazione di questo cavo. Il bloqueo
degli USA ostacola la connessione ad Internet in Cuba attraverso il
cavo di fibra ottica sottomarina. Cuba può solo collegarsi per via
satellite, pagando a prezzo d’oro detta connessione, che è inoltre
molto più lenta. Il proprietario maggioritario del sistema Arcos di
fibra ottica è New World Network, impresa nordamericana sottomessa
alle leggi del bloqueo.
2. “Cuba dispone solo di 124 megaBytes/seg in
discesa dal satellite, una ridicolaggine.”
Certo. Un centro di lavoro in un altro paese, un
hotel o un ciber café ha una larghezza di banda uguale o superiore a
quella di tutta Cuba. Una ridicolaggine, sempre imposta dal bloqueo
degli Stati Uniti, che decide la larghezza di banda che può
contrattare l'Isola ed impone multe di 50 000 dollari per ogni
violazione alle chiamate “leggi del embargo”.
3. “Il cubano normale e corrente non può usare
internet.”
Falso. La cosa ingiusta sarebbe che un canale
tanto stretto di navigazione fosse destinato alle persone che possono
pagarlo. Per ciò, Cuba ha stabilito come politica l'uso sociale e
collettivo di Internet: più del 90% dei computer in Cuba con accesso
alla rete sono utilizzati da più di una persona. Si dà la priorità
alle università, i centri culturali e della sanità, i mezzi di stampa
ed i più di 600 Joven Club di Computer, che funzionano in tutti i
municipi durante le 24 ore al giorno. E si sta implementando una
strategia nazionale di sviluppo dell'informatica, a partire dalla
formazione massiccia di tutta la popolazione. Se il governo cubano è
interessato a limitare l'accesso ad Internet, per che motivo istruisce
a oltre 2 milioni di bambini ed adolescenti?
4. “I turisti possono controllare i loro e-mail
negli hotel pagando tariffe molto alte.”
Certo e giusto. Ma ci sono due aspetti che si
tacciono: che i prezzi di Internet per turisti in Europa sono più cari
di quelli degli hotel di Cuba, senza che nessuno faccia scandalo di
ciò; e che l'entrata dei turisti serve per finanziare una piccola
parte dei costi dell'accesso sociale del popolo cubano ad Internet.
5. “Con una decima parte della capacità del
(nuovo) cavo si potranno deviare a L'Avana tutte le conversazioni
telefoniche venezuelane per filtrarle e spiarle.
Affermazione assurda. Gli Stati Uniti, la gran
“democrazia” mondiale, è l'unico paese con capacità tecnologica per
fare questo lavoro di spionaggio ed intromissione nella vita dalle
persone. Lo stesso New York Times l'ha spiegato: “Attraverso porte
posteriori accuratamente stabilite con ordini presidenziali in nome
della guerra contro il terrorismo, gli ufficiali dei servizi segreti
nordamericani accedono ai grandi nodi per dove transita la
comunicazione del pianeta.”