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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
discorsi di Fidel

 

discorsi di Miguel Díaz-Canel Bermúdez


 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA

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COSA FAREBBE TRUMP CON AL CAPONE:

 

DEPORTARLO O FARE AFFARI?
 

di Alfonso Nacianceno

 

 

Passaggi della vita di Alphonse Gabriel Capone, Scarface (faccia tagliata) o Al Capone, famoso gangster statunitense nel decennio 1920-1930 del secolo scorso, son stati magistralmente interpretati da Robert De Niro, nel film Gli Intoccabili, presentato il 3 giugno del 1987. L’eccellente e premiato attore Robert De Niro, ha ricordato che nel 2016 si aperse il primo periodo di Donald Trump, con il beneficio del dubbio, ma la realtà lo portò a divenire un nemico acerrimo della sua disprezzabile amministrazione. Recentemente, dopo aver definito il magnate-presidente «pagliaccio», De Niro, vincitore di un Oscar per la sua interpretazione in Toro selvaggio (1980), intervistato da Vanity Fair, disse che con il mandatario «tutto si riduce a un capriccio, a un impulso. Manca di struttura, tutto si fa nel caos, nella pazzia e la gente che lo circonda è la più pericolosa» (Se riferirà a Marco Rubio, Elon Musk e compagnia?). Al Capone, che costruì un impero a Chicago comprando giudici e poliziotti durante la Legge Secca, (proibito fabbricare, trasportare o vendere alcool tra il 1920 e il 1933), resta in deciso svantaggio se paragoniamo il suo operato a quello dell’attuale occupante dell’Ufficio Ovale, con un secolo di cambiamenti nel mondo e l’auge di una delinquenza che s’arricchisce e tenta di nuotare «senza bagnarsi il vestito» per non andare in prigione. A Scarface piacevano gli applausi quando appariva in pubblico, soprattutto assistendo alle partite di baseball, così come lo chiede oggi ai suoi fans, in qualsiasi luogo dove si presenta, il prepotente capo del recentemente eletto Governo statunitense. Il 16 giugno del 1931, Capone si dichiarò colpevole dell’evasione delle imposte sul reddito. L’Organizzazione Trump, nel dicembre del 2023, dovette rispondere di 17 reati commessi in vari anni. Per cinque accuse dei suoi 23 reati, il 17 ottobre del 1931 il gangster fu condannato a 11 anni di prigione. Trump è il primo presidente statunitense che assume questo incarico, nonostante i processi pendenti di fronte alla giustizia federale, per un mucchio di storie vergognose archiviate. «Donald Trump mi ricorda il padrino che ho interpretato in Uno dei nostri –racconta De Niro–. In una scena, un giovane gangster mi dice:“Ci occuperemo di quel tizio”. E io gli rispondo: Ammazzalo! Il malvagio apprendista allora insiste “Che sia adesso, subito”!». Per questo cammino del disprezzo, l’ira e l’odio va il genocidio d’Israele in Palestina, appoggiato dagli USA. Questo cammino fallimentare lo percorre la minaccia malaticcia del Presidente di strappare il canale a Panama, di comprare la Groenlandia, e si fa notevole l’applicazione dell’incremento delle imposte doganali alle importazioni della Cina, dominato dalla sua psicosi nella competenza indirizzata a pregiudicare l’economia del gigante asiatico in costante crescita, le umilianti deportazioni di persone senza documenti, con retate e le catene a mani e piedi, sono una prova ulteriore del disprezzo alla dignità umana che ha un denominatore comune: usare pressioni politiche, economiche e sociali contro la sovranità dei popoli per sottometterli, a beneficio degli Stati Uniti. Se il mafioso Al Capone, figlio di immigranti italiani, reincarnasse oggi i suoi inizi di carriera come apprendista delinquente nella sua natale Brooklyn, Trump lo deporterebbe o gli proporrebbe di fare affari con guadagni ripartiti fifty-fifty?


CUBA  ATTUALITA'
  


INAUGURATA LA FIERA!

 

di Yeilén Delgado Calvo
 

La cerimonia ufficiale dell’alzata delle bandiere di Cuba e del Sudafrica, paese invitato d’onore alla 33ª edizione della Fiera Internazionale del Libro de L’Avana, ha marcato l’inizio del grande evento, le cui porte sono state dichiarate definitivamente aperte nel pomeriggio di giovedì 13, dopo la cerimonia d’inaugurazione realizzata nella Sala Nicolás Guillén, della sede principale: il Parco Storico Militare Morro-Cabaña. Venerdì 14, in questo luogo e nelle 18 vice sedi distribuite in tutta la capitale, ritornerà l’incontro del pubblico lettore con le ricche proposte editoriali, proposito al quale non rinuncia un’Isola che investe nell’industria del libro, nonostante la crisi economica e l’indurimento del blocco economico, commerciale e finanziario del Governo degli Stati Uniti imposto a Cuba. Si tratta, in essenza, della volontà di un progetto nazionale che ha posto la cultura come una delle sue priorità irrinunciabili. Juan Rodríguez Cabrera, presidente dell’Istituto Cubano del Libro e del Comitato Organizzatore della Fiera, ha affermato che si tratta di uno sforzo straordinario, un regalo come parte della resistenza creativa, assieme a un popolo che vuole stare vicino all’arte. «Si tratta di sfidare il tempo in cui viviamo per offrire una risposta collettiva» ha sostenuto.


COME MARCIA L’USO DELLE CRIPTOMONETE IN CUBA?


 

di Yasiel Rivero Hernández


 

Nel mezzo di una crisi economica marcata da limiti nell’accesso a divise straniere, le criptomonete hanno cominciato a guadagnare protagonismo in Cuba come alternativa per le transazioni commerciali e la preservazione del capitale. Alexis Massó Muñoz, direttore de Sistema dei Pagamenti del Banco Centrale di Cuba (BCC), ha conversato sull’impatto dei criptoattivi nell’economia nazionale, gli sforzi regolatori per ordinarli e le prospettive del futuro per la loro adozione nel paese.

 

- Cosa ha motivato il BCC a interessarsi alle criptomonete?

-  L’interesse radica nel potenziale ch ehanno le criptomonete per offrire soluzioni economiche nel mezzo delle limitazioni finanziarie del paese. «Inoltre gli attori economici, specialmente i lavoratori indipendenti e le micro, piccole e medie imprese (mipymes), hanno mostrato interesse in usarle per acceder ea mercati internazionali e differenziare i loro metodi di pagamento».

 

- Come descriverebbe l’adozione delle criptomonete in Cuba, paragonandola con altri paesi?

-  In Cuba, il mercato delle criptomonete è informale, ma il loro uso è cresciuto rapidamente. Durante la pandemia della COVID-19, si fomentò la loro adozione tra attori non statali che le utilizzavano per le esportazioni. «Anche se non contiamo con dati esatti, si calcola che tra 300 000/400 000 cubani hanno utilizzato criptomonete. Questo riflette un’adozione significativa, considerando le nostre restrizioni tecnologiche ed economiche».

 

- Che livello di conoscenza tecnico è necessario per cominciare a operare con le criptomonete?

-  È essenziale intendere concetti basici come la maniera in cui funzionano i biglietti digitali e la sicurezza nelle transazioni. «La descentralizzazione delle criptomonete permette che siano accessibili, anche la mancanza d’infrastruttura tecnologica nel paese può essere un ostacolo».
 

- Quali sono le piattaforme più comuni tra i cubani per acquistare criptomonete?

-  Piattaforme come Tropipay e applicazioni internazionali che facilitano lo scambio di criptoattivi sono stati chiavi in Cuba. Inoltre molti cubani utilizzano reti Peer-to-Peer (P2P) per scambiare criptomonete in maniera diretta. «Le P2P sono un tipo di rete nella quale i dispositivi o computers si connettano direttamente tra loro, senza la necessità di un servitore centrale che controlli o amministri la comunicazione. In una rete P2P, ogni dispositivo (o «peer») attua tanto come cliente che come servitore, condividendo risorse come archivi, stampanti, o anche il potere dell’elaborazione. «I vantaggi includono una maggior resistenza agli errori, dato che se un nodo cade, gli altri possono continuare a operare senza interruzioni significative e maggior scalabilità. «Senza dubbio possono essere molto più vulnerabili a problemi di sicurezza dato che i nodi individuali hanno più controllo sulla rete e possono essere punti d’entrata per minacce, se non si gestiscono adeguatamente».
 

- Come danneggia l’infrastruttura tecnologica del paese l’uso delle criptomonete?

-  I limiti in connessione e accesso a una tecnologia avanzata rappresentano una sfida importante. Senza dubbio a misura che la digitalizzazione avanza, si spera che questo faciliti maggiormente l’uso delle criptomonete in settori chiave dell’economia.

 

- Che ruolo giocano nell’invio e il ricevimento di rimesse in Cuba?

-  Sonostate un’ alternativa effettiva per sorteggiare restrizioni economiche e finanziarie, specialmente quelle vincolate al blocco degli USA. Le criptomonete permettono di realizzare trasferimenti rapidi e sicuri senza dipendere dalle banche tradizionali.

 

- Come hanno impattato le criptomonete nei piccoli affari e negli imprendimenti del paese?

-  Hanno aperto nuove possibilità d’accedere a mercati internazionali e ricevere pagamenti in divisa straniera. Questo è specialmente importante per le mipyme, che cercano di differenziare le loro fonti d’entrate.
 

- Esistono regole specífiche sulle criptomonete in Cuba?

-  Sì. Nel 2021, il Banco Centrale di Cuba aveva emesso risoluzioni come la 215 e la 89, che regolano l’uso di criptoattivi e permettono alle imprese di sollecitare autorizzazioni per operare con queste monete. Queste misure garantiscono un uso ordinato e sicuro delle criptomonete in differenti settori economici.
 

-Quali sfide legali e di sicurezza affrontano gli usuari dell’Isola?

-  Una delle sfide principali è la mancanza d’accesso a molte piattaforme internazionali per colpa del blocco. Questo limita le opzioni disponibili e, in alcuni casi, obbliga gli usuari a ricorrere a soluzioni informali. «Per superare le restrizioni e accedere a piattaforme bloccate, gli usuari a minuto ricorrono al VPNs, proxie, e altri strumenti per cambiare la loro ubicazione virtuale. Inoltre possono utilizzare servizi di terzi per realizzare transazioni o acquistare prodotti e questo può essere pericoloso».
 

- Che percezione crede che esista in maniera generale sulle criptomonete?

- C’è una miscela d’entusiasmo e sfiducia. Mentre alcuni le vedono come un’opportunità per affrontare restrizioni economiche, altri dubitano della loro sicurezza e stabilità. L’interesse cresce a misura della diffusione delle informazioni sul loro uso e benefici.

 

- Come vede il loro futuro in Cuba?

- Il piano è studiare e implementare il loro uso in transazioni commerciali dove sia possibile incorporarle come un altro metodo di pagamento in settori chiave. Se riusciamo a migliorare le infrastrutture tecnologiche e aumentare l’alfabetizzazione digitale, le criptomonete potranno integrarsi in maniera più formale nel sistema finanziario del paese.
 


IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

   



 

 

PREVENIRE E DARE ATTENZIONE ALLA VIOLENZA BASATA


 

NEL GENERE NECESSITA SERVIZI INTEGRALI


 

di Carmen Maturell Senon

 


 

Per rinforzare i servizi nazionali e territoriali di prevenzione e attenzione alla violenza di genere e nello scenario familiare, oltre a contribuire all’eliminazione di norme sociali e stereotipi che perpetuano questa forma di discriminazione della donna, è iniziata l’implementazione del progetto “Appoggio alla risposta nazionale alla violenza basata nel genere, guidato dalla Federazione delle Donne Cubane (FMC). Osmayda Hernández Beleño, membro della Segreteria Nazionale della FMC, ha detto che il progetto, previsto sino al 2029, vuole beneficiare 40 municipi di 15 province – scelte per il loro alto indice di violenza basata nel genere –, con la creazione di servizi integrali che assicurino la prevenzione, la protezione immediata e la riabilitazione delle vittime in tutta la loro diversità. Inoltre includerà l’installazione di un servizio telefonico nazionale e nei territori per l’attenzione alle donne, agli uomini, alle persone trans-genere e altri gruppi vulnerabili che avranno accesso all’orientamento e la protezione dal punto di vista legale, sanitario e sociale. Hernández Beleño ha spiegato che attraverso l’articolazione di varie istituzioni si perfezionerà la generazione di dati, ci saranno inchieste di prevalenza di questa discriminazione machista e si terrà un registro continuo e interoperabile dei servizi di attenzione. «Le sfide sono moltissime, ma questo progetto permetterà di fomentare le basi per far sì che in un futuro conteremo con altri servizi di protezione delle vittime. Ugualmente permetterà di comprendere che la violenza di genere è un problema sociale che danneggia il pieno esercizio dei diritti umani», ha aggiunto. Poi ha puntualizzato che, anche se questa iniziativa realizzerà azioni lentamente, un impegno importante è ottenere l’articolazione di tutti gli attori soprattutto nel lavoro delle comunità, per concepire così una cultura di pace e trasformare immaginari, perché i risultati siano sostenibili.



 

CUBA HA DENUNCIATO CHE LA USAID HA DESTINATO PIÙ DI

 

120 MILIONI DI USD PER DESTABILIZZARE L’ISOLA

 

La USAID si trova nel mezzo di un’investigazione per possibile corruzione. Il ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez, ha rivelato martedì 18 febbraio l’ammontare milionario che l’agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha assegnato per stimolare una transizione governativa nell’Isola. Nel suo account in X il cancelliere cubano ha indicato che la USAID ha utilizzato piu di 120 milioni di dollari per sostenere vari progetti con l’obiettivo di destabilizzare l’Isola dei Caraibi. Il ministro delle Relazioni Estere ha condannato la costante pressione e la stretta economica degli Stati Uniti verso la popolazione cubana, ma ha insistito che non riusciranno ad annichilire la rivoluzione Nel trascorso del mese, sia Rodríguez che Miguel Díaz-Canel, il presidente cubano, hanno denunciato in X l’appoggio della USAID ad attività sovversive. Come hanno detto, l’agenzia ha destinato 61 milioni di dollari tra il 2001 e il 2006 a 142 progetti e azioni illecite orientate contro l’Isola. La USAID si trova nel mezzo di un’investigazione per possibile corruzione, dopo che la nuova amministrazione di Donald Trump, negli USA, ha deciso di congelare i fondi per questa agenzia. Per decenni il governo statunitense ha sostenuto finanziariamente e in grandi quantità varie iniziative, sia interne che esterne a Cuba, tutte con l’obiettivo di smantellare la Rivoluzione Cubana.

 


 

IL CANCELLIERE CUBANO SI È RIUNITO CON IL

 

PRIMO MINISTRO VIETNAMITA


 

Come parte della sua visita ufficiale in Vietnam, il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha sostenuto un incontro – definito fruttifero– con il capo del Governo, Pham Minh Chinh. Coincidiamo nei passi avanti realizzati nei vincoli economico-commerciali, l’investimento e la cooperazione in molte aree, in particolare la produzione e il rifornimento di riso, energia, agricoltura e biotecnologia, ha scritto il Cancelliere nella rete sociale X. Minh Chinh ha elogiato altamente lo sviluppo positivo dell’esemplare relazione Vietnam-Cuba, ed ha affermato il suo desiderio di continuare ad approfondirla e farla più pratica ed efficace, ha trasmesso la televisione VTV . Inoltre ha suggerito che le due parti incrementino lo scambio di delegazioni a tutti i livelli e coordinino strettamente il compimento degli accordi della visita di Stato a Cuba del segretario generale del Partito Comunista e presidente, To Lam, nel settembre del 2024. Inoltre ha incitato a dare priorità alla cooperazione nella produzione di alimenti, all’energia rinnovabile, la biotecnologia e l’assistenza sanitaria, e a coordinare la realizzazione della attività del «Anno dell’Amicizia Vietnam-Cuba», per celebrare il 65º anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche.

 


 

LA OMS PRESENTA PREOCCUPAZIONE DI FRONTE AL RITIRO


 

DEGLI USA DALL’ORGANIZZAZIONE


 

Dopo la decisione del presidente Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti (USA) dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), sono aumentate le preoccupazioni sul futuro di questa istituzione, dato che il paese nordamericano è il principale donante e una delle nazioni fondatrici. Tarik Jasarevic, portavoce dell’organizzazione da Ginevra, dove si trova la sua sede, ha lamentato l’azione dell’attuale mandatario statunitense e spera che si riconsideri questa uscita. Il ritiro degli Stati uniti potrebbe avere conseguenza disastrose per la salute di centinaia di nazioni che dipendono dagli sforzi della OMS. La diminuzione di fondi, del personale e dei programmi di salute è una realtà imminente, dato che gli USA hanno apportato un totale di 1.284 milioni di dollari durante il período 2022-2023. Inoltre mentre la OMS incita i governi a unire gli sforzi per il bene comune nelle regioni danneggiate, l’assenza degli Stati Uniti potrebbe facilitare l’aumento di pandemie e la mancanza di compimento dei regolamenti della salute internazionale. Nel caso specifico degli USA, se il virus dell’influenza aviaria A H5N1, che attualmente circola tra i bovini acquisisse caratteristiche trasmissibili agli umani per il mancato compimento delle normative, il numero dei morti si potrebbe incrementare. La decisione di Trump riflette anche una mancanza di responsabilità e impegno con la salute globale, specialmente in un contesto dove i vincoli e gli accordi sono fondamentali. Infine l’uscita degli USA dalla OMS rappresenta una mancanza di riconoscimento del prestigio della scienza e per la stessa organizzazione, le cui direttive si basano sull’evidenza scientifica. In accordo con gli specialisti, gli Stati Uniti stanno danneggiando la cooperazione internazionale di fronte alle sfide della salute attuali e future.

 

 


 

IL CANCELLIERE DI CUBA REALIZZA UNA VISITA


 

UFFICIALE IN PAESI DELL’ASIA


 

Il ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha iniziato una visita ufficiale in Malesia, Singapore, Vietnam e Laos, dal 12 al 21 febbraio. Nel suo viaggio il Cancelliere cubano terrà conversazioni ufficiali con alti funzionari di questi paesi, come parte degli impegni programmati La delegazione cubana è formata, oltre che dal ministro delle Relazioni Estere, dagli ambasciatori di Cuba nei rispettivi paesi, dal capo della segreteria del ministro Nelson Tamayo Caro e dal direttore di Asia e Oceania della Cancelleria cubana, Ariel Lorenzo Rodríguez.

 


 

 

 

 


AMERICA LATINA
 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.  Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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direttrice della informazione da Cuba: Gioia Minuti