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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
discorsi di Fidel

 

discorsi di Miguel Díaz-Canel Bermúdez


 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA

le foto di Rod


juaicaterra
COLOMBIA

 
 

 

 

IL SOGNO É SEMPRE VIVO 64 ANNI DOPO


 

di Jorge Ernesto Angulo Leiva

 

Il membro del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e suo primo segretario a L’Avana, Liván Izquierdo Alonso ha indicato la proclamazione del carattere socialista della Rivoluzione cubana dicendo «Un grido di ribellione e speranza risuonò con forza il 16 aprile del 1961». Nella cerimonia per il 64º anniverario di quel avvenimento presieduto dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez; dal membro del Burò Politico e segretario dell’Organizzazione del Comitato Centrale, Roberto Morales Ojeda, è spicca l’importanza di quella dichiarazione che ha dimostrato la crescita della coscienza politica e la riaffermazione della sovranità nazionale, nutrita dal sacrificio di giovani come Eduardo García Delgado, immortalizzato perché scrisse con il suo sangue il nome del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz. Izquierdo Alonso ha segnalato l’impegno con il socialismo, orgogliosi della capacità d’affrontare giganteschi ostacoli. Siamo coscienti della forza contenuta nel popolo e della necessità di mantenere il Partito come il muro sul quale si accaniscono i tentativi d’erodere l’unità, ha detto. La dottoressa Mery Leydi Torres Lahera ha rivendicato il suo sindacato di fronte all’aggravarsi della persecuzione, all’auge delle calunnie contro gli accordi di cooperazione medica internazionale, azioni promosse dagli Stati Uniti con pressioni contrarie al diritto internazionale e programmi per comprare false testimonianze. Il segretario di Stato Marco Rubio si preoccupa poco per le condizioni di lavoro dei medici dell’Isola. Lo muove l’interesse di giustificare la guerra economica contro Cuba, di danneggiare i servizi di Salute e tagliare le via legittime per il loro sostento, come ha dichiarato. Lontani da accogliere mercenari della Salute, l’esercito di camici bianchi, «una razza di titani», comprende soldati della vita, ha aggiunto Torres Lahera. «Non brandiamo spade ma stetoscopi che ascoltano l’eco della resistenza umana nella sua più bella e forte versione». La Rivoluzione ha trasformato la Salute in un diritto fondamentale, formiamo medici con un profondo senso umanista e li mandiamo dai più necessitati con una quantità di collaboratori superiore a 600.000, nelle nostre brigate. «Fidel ci ha insegnato che la medicina non è solo scienza ma è anche coscienza», ha ricordato. Durante la manifestazione sono state presentate testimonianze audiovisive di combattenti che parteciparono al combattimento contro gli invasori di Playa Giron, poche ore dopo l’alzata dei fucili nelle strade 23 y 12 a L’Avana , in risposta al richiamo del Comandante in Capo per respingere l’imminente aggressione divenuta la prima sconfitta dell’imperialismo statunitense nel suo preteso «cortile posteriore» dell’America Latina. Il membro della Segreteria del Comitato Centralr, José Ramón Monteagudo Ruiz; dirigenti di quest’organo della direzione del Partito, dell’Unione dei Giovani Comunisti, delle organizzazioni di massa e studentesche, dell’Associazione dei Combattenti della Rivoluzione Cubana, delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni hanno partecipato alla manifestazione.


CUBA  ATTUALITA'
  

 

LO SPIRITO CHE PORTÒ ALLA VITTORIA DI GIRÓN
 

di Ventura de Jesús


 

Non esiste potere più grande di quello di un popolo unito e deciso a difendere una causa giusta. Quella è stata la lezione più poderosa lasciata dalla vittoria di Playa Girón e fu, a sua volta, la motivazione essenziale dei combattenti cubani in quei gloriosi giorni d’aprile del 1961. Tuttavia ci sarà ancora qualcuno che si chiede come una forza rappresentata soprattutto dalle milizie operaie, contadine e di studenti, riuscì a sconfiggere in 66 ore solamente gli invasori mercenari ben organizzati, bene armati e con l’appoggio della potenza che li aveva inviati. Inoltre a tre miglia dalla costa una forte squadra statunitense che comprendeva anche una portaerei e fanteria della marina era pronta ad intervenire. Lì radica l’epica del trionfo nella sabbia della Ciénaga. «Mancò al nemico la giustezza della causa che difendeva, commentò José Ramón Fernández, protagonista delle gesta, e per quello non combatterono con l’ardore, il valore, la fermezza, l’audacia e lo spirito con cui lo fecero le forze rivoluzionarie». Si racconta che tutto il popolo corse ai suoi posto di combattimento per difendere la Rivoluzione Socialista : artiglieri, poliziotti, soldati, piloti, carristi, medici e miliziani si lanciarono sugli invasori. Alcuni giorni dopo la vittoria Fidel commentò che una delle caratteristiche principali e più note di tutta questa lotta fu il valore con cui lottarono i nostri uomini. Il combattimento durò senza interruzione giorni e notte, senza un minuto di tregua disse, dopo aver precisato che quella di Girón era stata una grande prodezza del popolo e non solo per quello che aveva fatto, ma per quello che era disposto a fare. In una delle sue impressioni su quel che era avvenuto a Girón, l’allora capitano Fernández sottolineò che la presenza di Fidel aveva animato il popolo e contribuito molto all’alta morale delle truppe. Assicurò che le sue parole e il suo esempio furono importanti per intendere lo svolgimento degli avvenimenti. Altri investigatori considerano che se Girón è un’ epopea e un pezzo di storia viva della Rivoluzione, lo si deve all’impronta del Comandante in Capo. Solo così si spiega come si riuscì a vincere un progetto tanto enorme e aggressivo, preceduto da infinità di episodi terroristi contro Cuba, che rivelano l’intenzione yanquee di annientarci. La Vittoria di Playa Girón è considerata un avvenimento d’importanza mondiale, perchè a partire da allora, come disse Fidel, i popoli furono un poco più liberi. Nulla trasmette meglio il significato della vittoria di un frammento dell’intervento del leader e storico della Rivoluzione Cubana nella conferenza accademica “Girón 40 anni dopo”: «Io sono assolutamente sicuro – e questo lo dico qui con tutta franchezza, che fu una gran fortuna il fallimento dell’ invasione. Una gran fortuna per tutti noi, includendo gli Stati Uniti, perchè il Vietnam si sarebbe prodotto in Cuba e non in Vietnam». L’invasione mercenaria di Bahía de Cochinos terminò come un avvenimento marcato dalla vittoria, dall’eroismo del popolo e l’influenza del suo indiscutibile leader. E anche il tempo trascorso conduce a verbi citati in passato, lo spirito di Girón è sempre vivo oggi, e non solo perchè un fatto di tale importanza non si dimentica, ma essenzialmente, perchè non lasciò dubbi su quale sarebbe stato sempre l’atteggiamento di questo popolo nel caso d’una minaccia a quello che considera sacro.


 

I MEDICI SONO L’ORGOGLIO DI CUBA E DI MOLTE

 

NAZIONI DEL MONDO
 

di René Tamayo León


 

Che cosa c’è dietro l’attacco chirurgico che ha intrapreso la nuova amministrazione degli USA contro la Salute Pubblica cubana e in particolare contro l’esportazione dei servizi medici? In cosa consiste questo attacco? Cosa fanno e cosa apportano questi servizi al paese e al mondo? Il Capo di Stato cubano ha denunciato, nel suo programma “Dalla Presidenza”, che l’imperialismo ha bloccato praticamente tutti gli accessi di Cuba a mercati e risorse finanziarie che sono indispensabili a qualsiasi economia, e ora punta in maniera particolare contro l’esportazione dei servizi medici perchè – e non è un segreto- è cosciente che la formazione e la preparazione del personale della salute è una fortezza della società cubana. Il mandatario ha conversato con il ministro di Salute Pubblica, José Angel Portal Miranda; con il collaboratore e segretario generale della Croce Rossa Cubana, Carlos Ricardo Pérez, e con Luther Castillo, ministro nel gabinetto honduregno, laureato nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM). Il podcast è stato messo a fuoco nella campagna anticubana che vuole togliere i meriti al servizio dei medici all’estero e la giustifica sostenendo che «è un lavoro schiavo», che «il governo non li paga» e con loro «il Governo s’arricchisce». Minare «o tentare di contaminare i media tradizionali e le reti sociali con questi messaggi è solo una parte del cinico piano che la destra più reazionaria d’origine cubana ha concepito», ha segnalato il Presidente. «Che cos’hanno le brigate cubane che irrita tanto il Governo statunitense? È stata la domanda iniziale che ha fatto il Presidente cubano al titolare del Minsap, che ha spiegato la struttura della cooperazione internazionale nella Salute, la sua storia, i risultati e l’uso che si dà alle risorse finanziarie ottenute. Ha riferito, prima di tutto, l’indiscutibile riconoscimento internazionale che ricevono i nostri collaboratori. Non solo per la preparazione in maniera generale, ma per quello che sono risusciti a trasmettere al mondo in materia di solidarietà, ha commentato il Ministro. Poi c’è l’apporto che la nostra cooperazione internazionale può dare alla sostenibilità del sistema di salute cubano, ci sono i servizi che qui sono gratuiti, ma che costano allo Stato e necessitano di risorse in divise. «Quel che è certo, ha aggiunto Portal Miranda, è che la storia della nostra collaborazione medica con il mondo è molto datata, risale all’inizio della Rivoluzione. Nel 1960 –ha ricordato– i medici cubani andarono in Cile, e da qui s’inviarono apparecchi e risorse. Quell’aiuto però non è stato considerato la prima missione, che fu quella in Algeria nel 1963, quando il 23 maggio giunse lì la prima brigata permanente. Successivamente, Cuba iniziò la formazione di professionisti, sia qui che all’estero, e ad ampliare la sua collaborazione medica in altre regioni in maniera gratuita, basata nella solidarietà internazionale, aiutando i paesi che lo necessitavano e come parte del principio che ci ha insegnato il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz di condividere quello che abbiamo. Durante questi anni circa 605.000 lavoratori della Salute (molti lo hanno fatto diverse volte, ma ogni missione si conta come una) hanno cooperato in 165 paesi, nei quali hanno realizzato circa 2.300.000 di consultazioni. In questo momento siamo presenti in 56 paesi, con più di 24.000 collaboratori. La cooperazione medica in questi anni include la formazione di 87.980 studenti di 150 paesi, dentro e fuori da Cuba, e 31.236 nella ELAM. Alla cooperazione medica cubana, ha ricordato Portal Miranda, non solo partecipano dottori. Ci sono anche molte infermiere, dentisti, operai di vettori, elettromedici, tecnologi di differenti rami e lavoratori dei servizi. È tutto uno schema quello che ha portato l’Organizzazione Mondiale della Salute (oms) a considerare il Sistema Nazionale della Salute e la Cooperazione medica cubana come un punto di riferimento per il mondo.



 

IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

   



 

 

Che Guevara. Tú y todos

 


Inaugurata a Bologna la mostra Che Guevara Tu y todos visibile fino al 30 giugno presso il Museo Civico Archeologico. L'esposizione sta ottenendo un notevole successo grazie al soggetto a cui è dedicata l'esposizione che, ancora una volta, conferma l'immortalità del suo mito.  La realizzazione dell'evento ha visto la fattiva partecipazione sia della moglie di Guevara, Aleida, del Centro Studi Ernesto Che Guevara dell'Avana, di Daniele Zambelli, Flavio Andreini,  Maria del Carmen Ariet Garcia e Camilo Guevara, figlio del Che, scomparso nel 2022, cui la mostra è dedicata. Si rivela una impedibile opportunità per tutti coloro che desiderano conoscere il Guerrillero Heroico in ogni suo aspetto [segue]


 

IL DIRITTO (ANCHE) ALLA PROTEZIONE



 

di Pastor Batista Valdés


 

Ubicata nella regione centrale dell’arcipelago cubano, questa provincia continua a rispettare il diritto che hanno anche la sua flora, la sua fauna e le sue risorse naturali a un futuro davvero migliore nel mezzo di un mondo che riceve con dolore i gemiti dell’ambiente in molte zone del pianeta. Approvate di recente in maniera ufficiale dalla massima istanza del paese, il territorio espirituano somma tre nuove aree protette e ne eleva a 13 la quantità, con questo importante status legale delle 17 con cui conta il sistema delle aree protette della provincia. Tale decisione non si sostenta (solo) nell’esistenza, qui, di fiumi, elevazioni di distinta presenza, grotte, savane, boschi, estese zone di litorale e altri elementi geografici d’interesse, presenti in maggiore o minor grado in tutto l’arcipelago. È la preoccupazione per la conservazione in situ di queste zone, lo studio, il dominio e la caratterizzazione di queste; la preoccupazione e l’occupazione mediante proiezioni, proposte e azioni concrete, quello che –inoltre- la nazione ha considerato per dichiararle aree protette e affidare la loro conservazione amministrativa ad attori o entità dedite a questo nobile proposito. Stiamo parlando dell’Elemento Naturale di Spicco Sierra de Las Damas, di circa 90 ettari di terra appartenenti ai municipi di Cabaiguán e Taguasco, dove confluiscono varie formazioni geologiche, con precipitazioni che oscillano tra 1200 e 1300 mm all’anno, 128 specie vegetali, varietà d’insetti, molluschi, più di 30 varietà di uccelli, lucertole, jutías, siti archeologici di valore, altri d’interesse storico perchè fu ucciso lì in combattimento il Maggiore Generale Serafín Sánchez Valdivia. Ugualmente importante il Rifugio di Vita Silvestre Manatí (6074,08 ettari in geografia di La Sierpe), amministrato dall’Impresa di Flora e Fauna in una pianura fluvio-marina deltaica piana, parzialmente paludosa, nella quale, oltre alle mangrovie rosse e nere ci sono patabán, yana, sabales, copernicias, yuraguano, palma reale, júcaro gialo e nero, almácigo e ocuje tra gli altri. Ugualmente attraente, la fauna riserva uccelli acquatici soprattuto anatre, sarapicos, garze e cocos, oltre ai fenicotteri rosa. Inoltre si considera l’unica zona in tutta la costa sud di Cuba, con il Rifugio di Vita Silvestre Tunas de Zaza, dove si riporta la nidificazione di questo bellissimo animale. La terza area di recente incorporazione ufficiale è l’elemento Naturale di Spicco Forni di Calce (con la particolarità d’amministrazione dell’Ufficio del Conservatore della città di Sancti Spíritus) la cui vicinanza e i valori possono convertirla in poligono da campo per le scienze naturali, l’educazione ambientale e l’ecoturismo. Lo confermano le caverne con presenza d’imbuti cilindrici o camini di coalescenza di differenti diametri, apparentemente provocati dall’erosione inversa ascendente. che in molte occasioni salgono alla superfice del tetto delle caverne in formazioni uniche della geomorfología cubana. Nell’ opinione degli studiosi, sono attraenti anche vari insetti, aracnidi, quilopodi, diplopodi, molluschi, vermi, rettili, ucelli insettivori e rapaci, alcunos mammiferi, pipistrelli e jutie, e risulta molto interessante l’evidenza di una delle registrazioni fossili più ricche del paese, corrispondente a megafauna del pleistocene. Uomini come Ernesto Pulido García, specialista della vice delegazione dell’ Ambiente, sanno che non è sufficiente ampliare e preservare l’area boscosa, curare la biodiversità, incrementare le investigazioni, contribuire ai propositi della Tarea Vida, fomentare il turismo della natura… È necessaria –inoltre- un’integrazione di azioni che sommi mani e ponga fine ai pericoli che rovinano le buone intenzioni del Ministero di Scienza, Tecnologia e Ambiente, a favore della salute dell’ambiente naturale. Stare tra le province con più aree protette non significa che gli spirituani allontanano lo sguardo dal loro orizzonte ambientale. Luoghi come i delta del Río Higuanojo, del Río Agabama, il Banco di coralli Silvertown e anche le Sabbie silicee di Casilda (per citarne solo alcuni) potrebbero passare a formar parte domani della superficie protetta dentro il territorio. Approvati precedentemente, il Parco Nazionale Caguanes, la Riserva Ecologica Lomas di Banao, gli Elementi Naturali che spiccano sono Lomas della Canoa-Cueva La Chucha e la Loma La Tasajera, o il Rifugio della Vita Silvestre Lomas de Fomento,   Lebrije e Tunas de Zaza, e inoltre il Paesaggio Naturale Protetto  Topes de Collantes e le Aree Protette delle Risorse Maneggiate Jobo Rosado e Buena Vista, offrono oggi un’immagine molto più promettente, tanto per chi ha a suo carico la realizzazione di questi programmi, come per i visitatori e gli abitanti di queste zone. La volontà politica e statale di Cuba non data da quest’anno, da questo quinquennio o dal decennio precedente. Senza un lavoro rigoroso, ben concepito, cosciente, Guanahacabibes, Sierra del Rosario, Ciénaga de Zapata, Buenavista, Baconao e Cuchillas del Toa non sarebbero state dichiarate Riserva della Biosfera da parte della Unesco, nè sarebbero Patrimonio Mondiale Naturale i parchi Alejando de Humboldt e Desembarco del Granma. Certo che non è facile ottenerlo. Non è un fine realizzare queste condizioni. Si tratta d’amare e difendere la vita e la purezza del naturale, profondamente nostro in ogni palmo di terra, acqua, litorale spazio aereo… per far sì che nuove speci enoncorano ilperioclo d’estinzione che oggi graita sull’Almiquí di Cuba, il Manatí dei Caraibe, il Tocororo o Trogón cubano, il Zunzún, l’Iguana terrestre cubana, il Coccodrilo nostro o la Tartaruga Carey. Sancti Spíritus è avanzata e non c’è nulla di concluso o definitivo. Il cammino è tanto lungo quanto bello e riconfortante. Quello che non si può fermare è la marcia.

 


 

VILMA, PARADIGMA DELLE DONNE IN RIVOLUZIONE


 

di Yudy Castro



 

Questo 7 aprile, Vilma avrebbe compiuto 95 anni e proprio nel cuore della Sierra, in mezzo alle montagne che custodiscono il Mausoleo del Secondo Fronte Orientale Frank País, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, ha ricordato il compleanno della sua amata guerrigliera, la ragazza dallo spirito giusto e ribelle, che ha sempre difeso ogni conquista a favore della donna. Con Raúl, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez; altri membri del Burò Politico, dirigenti del Partito, del Governo e della Federazione delle Donne Cubane (FMC), dell’Unione dei Giovani Comunisti, di membri delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni, e una rappresentazione dei residenti nel

municipio santiaghero di Segundo Frente, hanno reso omaggio a loro volta alla immensa donna che pose tutta la sua vita al servizio della Patria. Dopo le appassionanti note dell’Inno Nazionale, un canto al combattimento constante tanto vicino al richiamo di Vilma e all’emancipazione e partecipazione piena delle cubane, sono stati offerti fiori da giovani donne in nome del popolo di Cuba, all’eroína e agli eroi e martiri del Segundo Frente Oriental. La poesia e la musica, due delle manifestazioni artistiche sempre presenti nella sensibilità di Vilma, non solo come gusto personale, ma come strumnti genuini di emancipazione e crescita hanno dato il passo alle parole centrali della membro del Burò Politico e segretaria generale della FMC, Teresa Amarelle Boué. Nel suo intervento ha ripassato ogni momento dell’eccezionale esistenza di Vilma: la strategia della lotta clandestina, che poteva essere Alicia, Déborah, Mónica o Mariela; la guerrigliera dolce e ferma; la fondatrice con Fidel, della Federazione delle Donne Cubane; quella che difendeva la giustizia sociale e l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità per le donne «Quanto era grande la chiarezza delle sue idee, la sua capacità per mobilitare migliaia di donne attorno a un obiettivo comune: la costruzione di una Cuba nuova, nella quale fossero le protagoniste del loro stesso destino», ha affermato Amarelle Boué, che ha ricordato la sua capacità di guida e il suo totale impegno con le cause giuste. «Vilma, ha assicurato, non solo lottò contro la discriminazione, ma per l’attiva partecipazione delle donne in tutti gli ambiti della vita politica , economica e sociale del paese e alzò la sua voce nei Forum internazionali per difendere la sovranità di Cuba, e denunciare la politica d’asfissia del Governo degli Stati Uniti. Teresa Amarelle ha anche sottolineato alcune delle conquiste delle cubane ottenute grazie a una legislazione rinnovata, con un Codice delle Famiglie inclusivo e adatto ai nuovi tempi. Ciò nonostante, così come Vilma promulgò, la conquista dell’uguaglianza è un processo permanente, che necessita di perseveranza, unità e di una volontà incrollabile. «Il suo legato, ha detto la Segretaria Generale della FMC, ci ispira, impegna e convoca a continuare a lottare nei nuovi scenari , per mantenere quella Cuba che lei aiutò a forgiare: prospera, sostenibile, solidale e socialista. Nella mattinata, ai piedi della collina, vicino alla natura che tanto amava, si è ascoltata la voce tenera, energica, della guerrigliera in uno di suoi tanti discorsi, nei quali esprimeva la sua fiducia assoluta nella donna cubana, capace di costruire una vita nuova e di formare le future generazioni. Alla fine dell’omaggio, Raúl e Díaz-Canel hanno salutato gli abitanti della zona lì riuniti , donne in maggioranza, che hanno risposto con un forte «Viva Vilma!». È poi seguito l’omaggio davanti alla fiamma eterna. Rose per gli uomini e le donne che riposano sotto il cielo guerrigliero del Segundo Frente Oriental, fondato dal Generale d’Esercito, impegno per il quale contò con l’indispensabile appoggio della sua compagna di vita e di lotta. E davanti al monolito che custodisce le ceneri di Vilma, Raúl ha posto un mazzo di fiori bianchi, puri come l’amore che li unì in una famiglia e nella difesa della Rivoluzione. Poi è seguito l’omaggio degli abitanti della zona in rappresentanza di tutta Cuba a una donna eterna, instancabile nella sua energia e volontà di fare il bene.

 


 

 


AMERICA LATINA
 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.  Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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