SEZIONI |
 |
|
POLITICA - CULTURA |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|

ANNOTAZIONI E
SPIGOLATURE CUBANE
a cura di
Gioia Minuti
PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI
ALTRI PAESI
Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un
centinaio di paesi hanno assistito alla
sfilata del 1º Maggio dallaa...[segue
SPECIALE 1° MAGGIO 2019]
 |
|
|
discorsi di Fidel

discorsi di
Miguel Díaz-Canel Bermúdez

|
|
|
|
|
 |
il romanzo cult
degli anni '90 |
|
|
 |
Una storia d'amore
nella Cuba dei primi anni '90, quando molti
italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba
riservava loro... |
|









 LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA
le foto di Rod |
|
|
|
|
juaicaterra
COLOMBIA
|
 |
|
|
|
|
EDUARDO TORRES-CUEVAS, LA VIRTÙ CHE
NON ABBANDONA
di
Madeleine Sautié
|
Le voci sono molto basse. Un
libro di condoglianze raccoglie un buon numero di firme.
Tutti coloro che sono giunti sino alla
Casa di Alti Studi Fernando Ortiz vogliono scrivere il
sentimento che sentono nel petto, in questo pomeriggio del
1º settembre in cui si dice addio a un grande intellettuale,
lo storiografo e maestro Eduardo Torres-Cuevas, cubano
esemplare, morto il 31 agosto al punto di compiere 83 anni.
Sono moltissimi ifiori che giungono dalle istituzioni nele
quali linsigne martiano ha lasciato la sua impronta, coprono
tutto il recinto . Tra queste corone quelle del Generale
d’Esercito Raúl Castro Ruz e di Miguel Díaz-Canel Bermúdez,
Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista
di Cuba e Presidente della Repubblica. Lì si sono incontrati
tutti i membri del Burò Politico del Partito Esteban Lazo
Hernández, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere
Popolare; Manuel Marrero Cruz, primo ministro; Roberto
Morales Ojeda, segretario dell’Organizzazione del Comitato
Centrale; Salvador Valdés Mesa, vicepresidente della
Repubblica; Teresa Amarelle Boué, segretaria generale della
Federazione delle Donne Cubane, e José Amado Ricardo Guerra,
segretario del Consiglio dei Ministri, e altri dirigenti del
Partito e del Governo. Si parla di lui, si raccontano
aneddoti e scorrono alcune lacrime. Il rispetto e il dolore
si respirano in un ambiente al quale sono giunti
intellettuali, familiari e amici, ma anche gente del popolo
che ringrazia la parola saggia di Torres-Cuevas, che
orientava, e non si poteva ascoltare senza ammirarlo, senza
riconoscerlo, con la sua straordinaria conoscenza, la sua
vocazione di uomo buono, di patriota intero. Il discorso di
commiato è stato pronunciato da Abel Prieto Jménez,
presidente della Casa de las Américas, amico e fratello di
causa di Torres-Cuevas, e da lui abbiamo saputo che «nel suo
Testamento, di fronte a un notaio, ha precisato nella 13ª
clausola, che ha amato Cuba al di sopra di ogni cosa. Che le
ha offerto il meglio di sé e che gli spiaceva lasciarla in
così difficili circostanze». Lontani dal fargli rimproveri,
seguiremo ogni sua raccomandazione e gli diciamo che non ci
abbandona, che non lo fa mai chi conta con una virtù come la
sua. Difendere Cuba e operare per lei è una di quelle
utilità che ci lasciano i suoi grandi figli, tra i quali si
conta il suo integro nome. |
LA LOTTA PER LA PACE É LA LOTTA
PER LA
SOPRAVVIVENZA DELL’UMANITÁ
di Raúl Antonio Capote
Il legato del Comandante in capo nell’ambito del
multilateralismo e la pace è conosciuto come un faro morale dai movimenti
sociali, dai leaders progressisti e dai paesi del Sud. Il leader storico
della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, ha spiccato nella sua vita come
un difensore fervente del multilateralismo e un instancabile promotore della
pace mondiale. La lotta per l’equità e la giustizia per tutti costituisce l’
asse centrale della sua azione rivoluzionaria, per Cuba e per il resto delle
nazioni. Per lui, la giustizia non solo si riferiva a una cornice legale ma
era intrínsecamente relazionata con la morale e l’etica delle azioni
intraprese a favore del benessere generale. Sottolineò sempre, negli eventi
internazionali ai quali partecipò, che per ottenere la pace e una vera
giustizia a livello globale era necessario un cambio radicale nella
struttura del potere e una trasformazione profonda del sistema delle Nazioni
Unite, che permettesse l’inclusione reale dei paesi, senza distinzione di
ideologie, sistemi politici e credenze religiose. Promosse l’eguaglianza
nella presa delle decisioni globali . Ricordiamo il suo discorso
nell’Assemblea Generale della ONU, il 26 settembre del 1960, nel quale
denunciò con veemenza le pratiche neocoloniali, il dominio economico
esercitato dalle grandi potenze e le ingiustizie sofferte dai paesi in via
di sviluppo. In un intervento che si estese per circa quattro ore, avvertì
che la pace vera sarebbe stata possibile solo se si sradicavano la filosofia
dello spoglio, la guerra e lo sfruttamento. «Scompaia la filosofía dello
spoglio e scomparirà la filosofía della guerra! Scompaiano le colonie,
scompaia lo sfruttamento dei paesi da parte dei monopoli, e allora l’umanità
avrà raggiunto una vera tappa di progresso !», sostenne Fidel. Questo
intervento marcò una pietra miliare nella partecipazione dei paesi del sud
nel sistema multilaterale e nella difesa della sovranità nazionale, ed ebbe
un’influenza profonda e duratura nella lotta contro il colonialismo e
l’imperialismo mondiale. Difese sempre che la pace era indissolubilmente
legata alla giustizia sociale, con la fine del colonialismo e il rispetto
della sovranità. I suoi discorsi nella ONU (specialmente nel 1960, 1979 e
2000) sono riferimenti della sua difesa di un ordine internazionale
democratico. Nel discorso di chiusura della riunione della presidenza del
Consiglio Mondiale della Pace, il 21 aprile del 1981, a L’Avana, affermò che
«se non c’è sviluppo e un minimo di giustizia per i popoli, non ci sarà
nemmeno la pace». Lo reiterò due anni dopo: «La lotta per la pace è la lotta
per la sopravvivenza dell’umanità. E questa lotta può essere solo
collettiva, multilaterale, o non sarà», disse nell’inaugurazione
dell’Incontro degli Intellettuali per la Sopravvivenza dell’Umanità, il 4
febbraio del 1983, nella capitale cubana. L’incontro riunì circa 2.000
intellettuali, artisti e scienziati di cento paesi, convocati per dibattere
sui pericoli della guerra nucleare e le minacce globali. Lì denunciò, ancora
una volta la corda ale armi e difese la cooperazione internazionale come
unico cammino per evitare una catastrofe nucleare. Nella sua traiettoria,
Fidel, martiano di anima e cuore, fu azione e non solo verbo, combinò la sua
potente oratoria con azioni concrete in difesa delle idee che toccava e
appoggiò le lotte di liberazione in Africa e diverse parti del mondo. Con la
sua direzione Cuba ha inviato medici, educatori, costruttori e soldati che
hanno compiuto missioni internazionaliste, ha fomentato gli aiuti a regioni
danneggiate dalla colonizzazione o il sotto sviluppo, specialmente in
Africa, Asia e America Latina. Il Comandante i Capo convertì i suoi principi
in difesa del multilateralismo, in azioni concrete per mezzo di diverse
iniziative diplomatiche, politiche e umanitarie che potenziarono la
solidarietà e la cooperazione internazionale. Fu una figura chiave nel
Movimento dei Paesi Non Allineati, nel quale convocò all’unità per difendere
l’indipendenza e la giustizia internazionali, denunciando il nuovo
colonialismo economico e finanziario imposto dai paesi del Nord. La lotta
che guidò contro la discriminazione e il razzismo ebbe la sua epitome nella
sconfitta inflitta dagli internazionalisti cubani in unione con combattenti
della Namibia e l’Angola, al regime del apartheid in Sudafrica. Nella sua
visita a Cuba, il 26 di luglio del 1991, con motivo dell’ anniversario 38
dell’assalto alla Caserma Moncada, Nelson Mandela disse: «La sconfitta
dell’esercito del apartheid servì d’ispirazione al popolo combattente del
Sudafrica! Cuito Cuanavale marca una virata nella lotta per liberare il
continente e il nostro paese dallo scudiscio del apartheid!» Sono centinaia
le azioni solidali intraprese dalleader cubano: per esempio la creazione
della Scuola Latinoamericana di Medicina, a ovest de L’Avana, che permette
la formazione come medici di giovani delle regioni più povere del pianeta.
Migliaia di educandi del Sud Globale studiano in scuole e centri di
formazione superiore dell’Isola, in forma assolutamente gratuita, e molti
tra loro oggi integrano l’avanguardia lavorativa e scientifica delle loro
nazioni d’origine. Per i cubani, la lotta per la pace va oltre la meta
assenza di conflitti. Da Fidel abbiamo appreso che si tratta di un impegno
attivo per salvare l’umanità dalla distruzion, proteggere i più vulnerabili
e costruire un ordine internazionale basato nell’ equità e la cooperazione.
Il suo legato nell’ambito del multilateralismo e la pace è riconosciuto oggi
come un faro morale dai movimenti sociali, da leaders progressisti e dai
paesi del sud. Il Governo Rivoluzionario dell’Isola grande delle Antille
difende con la stessa passione e coerenza il multilateralismo inclusivo,
così come la sovranità dei popoli e la pace mondiale, opera alla quale il
Leader Storico ha dedicato tutta la vita. L’entrata di Cuba nei Brics, le
battaglie sferrate nei Forum internazionali, la conseguente difesa della
solidarietà e dell’internazionalismo sono,assieme ad ogni medico ,
infermiera , ogni tecnico della Salute che marca i suoi passi nei luoghi più
poveri della terra, sono impronte visibili del legato del Gigante. Si ode
ancora la sua poderosa voce nelle Nazioni Unite, che chiama all’azione
solidale per avanzare verso un mondo più equo e libero dal dominio
imperiale, per salvare la specie umana dal disastro.
DÍAZ-CANEL È IN CINA
di René Tamayo León
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e
Presidente de la República, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è arrivato all’alba
di mercoledì 3 nella Repubblica Popolare della Cina, dove parteciperà alla
Manifestazione centrale con la sfilata militare per l’80º anniversario della
Vittoria nella Guerra di Resistenza del Popolo della Cina contro
l’Aggressione Giapponese e la Guerra Antifascista Mondiale. Il Capo di Stato
è stato ricevuto dal compagno Guan Zhiou, ministro delle Risorse Naturali,
dall’ambasciatore di Cuba a Pechino, Alberto Blanco Silva, e dall’ambasciatore
della Cina a L’Avana, Huan Xin. Nel piazzale dell’aeroporto lo statista ha
ricevuto gl onori corrispondenti alla sua carica. Il Presidente cubano
realizzerà nel suo soggiorno un’intensa agenda bilaterale e incontrerà il
Segretario Generale del Partito Comunista della Cina e Presidente, Xi Jiping,
e altre alte autorità del Partito, dello Stato e del Governo. La delegazione
ufficiale cubana è formata dal membro del Burò Politico, Bruno Rodríguez
Parrilla, ministro delle Relazioni Estere; Emilio Lozada García, membro del
Comitato Centrale e capo del suo Dipartimento delle Relazioni
Internazionali; il vice primo ministro Eduardo Martínez Díaz; i ministri
Oscar Pérez-Oliva Fraga, del Commercio Estero e l’Investimento Straniero;
Vicente de la O Levy, di Energia e Miniere; Mayra Arevich Marín, alle
Comunicazioni; la ministro presidente del Banco Centrale di Cuba, Juana
Lilia Delgado Portal, y Mayda Mauri Pérez, presidentesse di Biocubafarma. La
decisione di stabilire relazioni diplomatiche con la Cina fu annunciata dal
Comandante in Capo Fidel Castro Ruz nel contesto della Prima Dichiarazione
de L’Avana, il 2 settembre del 1960, davanti a un milione di cubani, e si
rese ufficiale il 28 settembre dello stesso anno. Mai nella storia mondiale
si era realizzato un processo di riconoscimento di un paese con la modalità
di consultazione popolare. La presenza di Díaz-Canel in Cina darà continuità
a incontri recenti con Xi Jiping, come quelli realizzati in Johannesburgh,
per il Vertice dei BRICS del Sudafrica, o quello di Mosca, nel maggio
scorso.
IN OGNI BOTTIGLIA UNA PROVA DI
AUTENTICITÀ,
TRADIZIONE E FORNITURA
di Wennys Diaz Ballaga
La produzione di rum leggero cubano incarna la
resilienza e l’allegría del nostro popolo. Il suo processo —dalle
piantagioni di canna da zucchero sotto il sole dell’Isola alle botteghe dove
riposa — narra la storia di Cuba. Non è solo un liquore, è cultura
liquida. Il nostro rum oggi è una miscela tra eredità,
innovazione e futuro, dispiegato nelle linee tradizionali come Havana Club,
Ron Santiago, Cubay, Isla Grande, giungendo a Eminente, denominato «la nuova
aurora del rum cubano». Ubriacati da questa essenza, la corporazione Cuba
Ron s.a. ha lanciato la convocazione al iii Festival Internazionale del Rum
Cubano, che si realizzerà dal 19 al 22 novembre, in Piazza America, a
Varadero, Matanzas. L’evento, che non si organizza da otto anni diviene uno
spazio per celebrare il legato, la maestria e la distinzione dei liquori
cubani nel mondo. Quest’anno riunirà i membri del Movimento dei Maestri del
Rum Cubano, esperti internazionali e amanti della cultura del rum, per
onorare una tradizione centenaria che ha posto l’Isola grande delle Antille
come sinonimo d’eccellenza nell’industria globale. In accordo con gli
organizzatori il III Festival del Rum Cubano non è solo un evento, è un
omaggio all’anima di Cuba, alla sua storia e alla sua proiezione verso il
futuro. Karla Castillo Rodríguez, direttrice di Mercatotecnia e
Sviluppo della Corporazione Cuba Ron s.a. ha detto a Granma Internacional
che nell’evento si riuniranno le principali marche
del portafoglio di Cuba Ron, con imprese msiste e altri produttori – tra i
quali s’includerà anche il settore non statale – in una grande Fiera
Commerciale e Espositiva, con speciale enfasi nella Rotta del Rum Leggero
Cubano, in un evento dedicato alla mercatotecnia per il settore. Nel
Festival si potrà vivere l’esperienza unica della Rotta del Rum, e si
scoprirà La Vizcaya, un interessante complesso ricreativo culturale la cui
base fondamentale è la promozione dei valori patrimoniali della destinazione
attraverso il rum leggero cubano, ubicato a Cárdenas, Matanzas. Una delle
attrazioni principali è contare con la presenza del Movimento dei Maestri
del Ron cubano che è stato dichiarato, per il loro sapere, Patrimonio
Immateriale dell’Umanità tre anni fa. Castillo Rodríguez ha puntualizzato
che questo è un evento che avrà carattere biennale, coniugato alla
celebrazione del Colloquio Internazionale del Rum Cubano, che presenta un
taglio più teorico.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NEWS DA CUBA
|
El rincón de la poesía
Siamo entusiasti di
aprire una nuova collaborazione che speriamo sia ben accolta da tutti i
nostri visitatori. Diamo il benvenuto a
Yuleisy Cruz Lezcano
poetessa, scrittrice e professionista della salute originaria di Cuba.
Laureata in Scienze Biologiche e successivamente in Scienze
Infermieristiche e Ostetriche presso l’Università di Bologna, ha unito
la formazione scientifica a una profonda vocazione umanistica.
Attualmente frequenta un master universitario di secondo livello in
Gestione della violenza in ambito sociale, sanitario ed educativo,
tema su cui è attivamente impegnata anche attraverso un progetto
educativo itinerante che promuove la sensibilizzazione contro la
violenza sulle donne.[segui...]
SPECIALE VENEZUELA
VENEZUELA E CUBA SI ABBRACCIANO IN NOME
DELLA PACE
di Laura Mercedes Giráldez , Luis A. Portuondo, Julio
Martínez Molina, Rafael Mena Brito, Freddy Pérez Cabrera,
Anaisis Hidalgo Rodríguez , Ortelio González Martínez , José
Llamos Camejo, Jorge Enrique Jerez Belisario
Mentre navi e sottomarini statunitensi
puntano i loro cannoni verso il Venezuela, la nave dell’ALBA
materializza i desideri di unità condivisi tra Fidel e
Chávez, Bolívar e Martí. Nel 2014, l’America Latina, con i
Caraibi, fu dichiarata Zona di Pace. In questo territorio, i
paesi non si sanzionano gli uni con gli altri e non si
minacciano con navi di arsenali nucleari. Non tentano di
togliere legittimità ai governi legalmente stabiliti, ma li
appoggiano, perché offrire la mano a uno Stato è anche
aiutare i suoi popoli. In questi giorni, quando il
Venezuela è militarmente assediato
dall’impero statunitense, e Cuba
sa d’essere continuamente aggredita
dallo stesso nemico, i loro popoli dimenticano la distanza e
creano ponti per materializzare i desideri condivisi tra
Fidel e Chávez, che furono anche le aspirazioni di Bolívar e
Martí: l’America unita, dal Rio Bravo alla Patagonia.
UNA ROTTA PER LA SOLIDARIETÀ
E nella cabina, al centro, vigilando
il carico, quegli occhi –quelli di Chávez– lanciano, non
missili, ma messaggi per far sì che il mondo ricordi che
Nuestra America non è sola. Così,, mentre le navi e i
sottomarini degli Stati Uniti puntano i loro cannoni verso
il Venezuela, dal porto di La Guaira è partita la nave
Manuel Gual, poi ricevuta nella Zona di Sviluppo Speciale
Mariel, con la presenza dei membri del Burò Politico del
Comitato Centrale del Partito, il primo ministro Manuel
Marrero Cruz e la prima segretaria del Partito in Artemisa,
Gladys Martínez Verdecia, con Yudí Mercedes Rodríguez
Hernández, membro della Segreteria del Comitato Centrale e
capo del suo Dipartimento di Attenzione ai Servizi e
l’ambasciatore del Venezuela nell Isola, Orlando Maneiro. Si
tratta della prima traversata della rotta navale e
commerciale dei paesi dell’ ALBA-TCP, di
fronte alla
necessità di una soluzione di
trasporto regionale marittimo proposta nella cornice del
xxiv Vertice dell’alleanza, nel dicembre del 2024. Questa
«coraggiosa imbarcazione» è, come ha detto il ministro
interino del Commercio Interno e l’Investimento Straniero,
Carlos Luis Jorge Méndez, portatrice «non solo di un
prezioso carico di beni materiali, ma soprattutto
dell’affetto sincero del popolo e del Governo del Venezuela
per Cuba». «È, ha detto, un modo per ricordare che i nostri
popoli quando si uniscono sono più
forti e più liberi (..) una scommessa per un futuro
condiviso, lo sviluppo congiunto e il sogno che le nostre
nazioni possano prosperare sulla base della complementarità
e dell’unità, senza dipendere da nient’altro che la forza
dei nostri popoli. «Che ogni nave che percorre i Caraibi
in questa rotta serva per onorare la memoria di Fidel e
Chávez y (…) per fomentare la certezza che stiamo costruendo
insieme un destino più giusto, sovrano e prospero per i
nostri popoli. Mentre alcuni impongono blocchi e sanzioni,
noi apriamo cammini di fraternità», ha detto, ed ha
reiterato la condanna dell’Isola grande delle Antille dello
spiegamento di forze e mezzi militari degli USA nei Caraibi
e la guerra di disinformazione che realizzano per
giustificare un’aggressione contro la nazione sudamericana.
Circa 6.100 tonnellate di prodotti, come alimenti per il
rifornimento e per animali, fertilizzanti e sementi sono
arrivati nei contenitori della Manuel Gual. Con questo
viaggio inaugurale della Rotta ALBA, l’ esperienza si
converte in un modello commerciale che permetterà di
diminuire costi logistici,
impulsare nuove nicchie produttive, ampliare il mercato per
i produttori e generare benefici diretti ai consumatori.
Senza dubbio non solo costituisce uno strumento regionale d’indipendenza
in materia economica, come sognavano Fidel e Chávez creando
l’ ALBA: si tratta di una dimostrazione di solidarietà
complementarietà e collaborazione per affrontare impegni
sociali, ha detto Orlando Maneiro. È l’espressione
dell’impegno e della volontà politica dei Capi di Stato e di
Governo dei paesi membri, con l’integrazione basata in
principi d’equità e resistenza all’imperialismo, ha
precisato. La nave dell’ALBA, dopo questo viaggo toccherà
diverse destinazioni dell’America Latina e dei Caraibi per
stabilire le prime rotte marittime regolari e si realizzino
cosi le basi d’una rete logistica sovrana.
CUBA NON TACERÀ MAI DI FRONTE
ALL’INGIUSTIZIA
L’Istituto Cubano di Amicizia con i
Popoli (ICAP), con il Capítolo Cubano dell’Internazionale
Antifascista, ha mostrato nel fine settimana in tutto il
paese, il suo appoggio assoluto al popolo del Venezuela,
minacciato dallo spiegamento militare statunitense nei
Caraibi. A L’Avana hanno presieduto l’incontro Teresa
Amarelle Boué, membro del Buró Politico del PCC e segretaria
generale della Federazione delle Donne Cubane; Inés María
Chapman Waugh, vice prima ministro; Fernando González Llort,
Eroe della Repubblica e presidente del ICAP, e Orlando
Miguel Maneiro, ambasciatore del Venezuela. Con la premessa
che «il Venezuela non è una minaccia, il Venezuela è la
speranza», sono state condannate le dichiarazioni sul
narcotraffico e il paramilitarismo, senza fondamenta legali,
promosse dall’Amministrazione statunitense, che pretendono
di vulnerare la sovranità, l’integrità territoriale e l’auto
determinazione del paese fraterno. Fernando González Llort
ha dichiarato che il ICAP sostiene le azioni che il governo
di Nicolás Maduro decide d’implementare per garantire la
sicurezza del paese: «Tengano presente che il Venezuela non
è solo. Cuba non tacerà mai di fronte all’ingiustizia e
difenderemo la verità, l’uguaglianza, i diritti dei nostri
fratelli venezuelani». Santiago si trova a lato della culla
di Bolívar e Chávez, come ha dimostrato in un incontro al
quale hanno partecipato, tra gli altri, internazionalisti
dell’Isola che hanno prestato servizio
in questa terra. «Ricordo con affetto l’accoglienza del
fraterno popolo venezuelano quando ho prestato assistenza
medica nel 2003», ha detto la dottoressa Arelis Machado
Elías, e ha denunciato che l’imperialismo «non sopporta che
le idee progressiste perdurino nei popoli». I cienfuegheri
hanno domandato la fine dell’ostilità contro il Venezuela e
l’America Latina, che sono un’evidenza del carattere extra
territoriale e coloniale, che viola la pace regionale con le
azioni imperialiste. Nel cinema La Rotonda, di Santa Clara,
si è chiamato a rispettare la regione come Zona di Pace,
libera da armi di sterminio di massa. Il popolo di Bayamo ha
usato la parola come una trincea di dignità. Il verbo
solidale, affilato come un machete insorgente, ha costruito
un ponte sui Caraibi per abbracciare il Venezuela,
minacciato con falsi pretesti di falsi fantasmi del
narcotraffico. E Ciego de Ávila è stata a sua volta scenario
di solidarietà e appoggio internazionalista. «Se gli yanquee
fossero giusti, invece di una minaccia per la sua sicurezza
nazionale riconoscerebbero che il Venezuela è una speranza
per gli altri popoli del Terzo Mondo. Ma non possiamo
chiedere all’olmo di fare mele», ha assicurato la giovane
Carla López, nella sede guantanamera del ICAP. Camagüey ha
reclamato di togliere le mani da questo paese con il quale
il popolo cubano ha una speciale relazione da più di due
decenni. Nella manifestazione è stato reiterato il diritto
all’autodeterminazione dei popoli eleggendo democraticamente
il loro cammino.
AMERICA LATINA
|
I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD
AMERICA
Il Sud America è una regione nota per le sue
tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui
sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali.
Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre
questo territorio è principalmente conosciuto
per la sua musica, i balli tradizionali e la
cucina straordinaria, le persone che vivono qui
amano anche un'altra attività ossia i giochi da
casinò con alcuni di questi che sono persino
nati in loco.
Il boom dei giochi online in Sud America
I giochi da casinò sono creati da alcuni dei
fornitori più rinomati al mondo e presentano
decine di elementi che si richiamano propri alla
cultura latino-americana. Questo gioco ha preso piede in tutta Europa,
nonostante, la sua fama, non ha mai potuto
superare quella del blackjack, oggi molto
giocato anche nel nostro paese, grazie agli
operatori legali come
starcasino.it/blackjack,
con...
[segue]
IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA
L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie
di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal
presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro
incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la
capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era
consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita
dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di
approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine
e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di
milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che
sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era
originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da
forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore
comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba
ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda
turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi,
trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il
regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale,
L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega
qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione
anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie
automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono
testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca
d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che
possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso
il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare
sul sito
NetBet
per tentare
la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste
davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.
|
|
|
|
|
|