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Da
oggi una nuova rubrica
Non va proprio.
CANESCIOLTO sarà un angolo di sfogo di un compagno che ha militato
all'interno della sinistra italiana, passando attraverso
molteplici esperienze che hanno sancito tristezze e disillusioni.
Da sempre impegnato nel sociale, CANESCIOLTO darà voce alla sua
disperazione, denunciando destra e sinistra ed i malesseri di
questa nostra società italiana.
CANESCIOLTO non è scevro da critiche e tutti i suoi contributi
sono frutto dalla sua interpretazione personale, opinabile e
discutibile.
Benvenuto al nostro amico.
...E
ANCORA ci stupiamo?
Parliamo di Italia. Parliamo di giochi di
potere. Parliamo di elezioni e dello scandalo legato alla
presentazione delle liste del PdL. Sotto gli occhi abbiamo
tutti quanto si è verificato con la benedizione del
presidente Napolitano, molto affezionato a Berlusconi (non
per niente fu un migliorista del vecchio PCI). Ci domandiamo
se il popolo viola (colore molto trend dallo scorso anno),
si trasformasse in rosso, cambierebbe qualcosa oppure no.
L'italica gente imbarbarita da gossip, reality e calcio,
nonostante viaggi sui ritmi pericolosi di una Argentina ante
literam, pur perdendo lavoro, impieghi, case, sicurezza,
pare proprio accettare di buon grado tutto ciò che le viene
proposto e scelto al loro posto. Brutta l'abitudine di
scansare le responsabilità e i pericoli di una teoria di
lotte che, dopo gli anni '70 sono state archiviate di fatto
e di forma. Il decennio dello yuppismo (Craxi docet) degli
anni ottanta ha solo preparato l'embrione di quel nuovo
ordine tricolore che, agli inizi dei '90 con l'esplosione di
tangentopoli e mani pulite, ha resettato quel sistema
partitico denominato prima repubblica, per lasciare un vuoto
di idee e di contenuti, soppiantati dalla dittatura
mediatica imposta dal cavaliere in persona che, da buon
manager, ha deciso di tutelare i suoi enormi averi,
addirittura creando un partito dal nulla che ha goduto di
quella promozione mediatica necessaria per arrivare al
successo. Stesso vuoto che trovo Hitler in Germania e
Mussolini in Italia in epoche non molto remote. Diciamo che
sono cambiati i sistemi ma non certo il fine...
Poi, il potere che non logora ha fatto si che al cavaliere
scappasse di mano il suo giochetto, tant'è che da novello
Napoleone, si è dichiarato di fronte al mondo e a Dio,
l'unto del Signore, l'invincibile, l'unico (ma non di
stirneriana memoria). Di contro, una sinistra accentratasi
sempre di più tanto da somigliare al vecchio PSDI di Tanassi
e Longo che, in qualche modo, ha cercato di ritagliarsi un
suo spazio da Prodi a Rutelli passando per l'americano
Veltroni e la regia di nostromo baffetto. A parte un
rigurgito di nostalgici ancorati al più bieco revisionismo
di scuola togliattiana, sempre pronto a dividersi in micro
formazioni, il colore rosso è sparito del tutto da tutto.
Forse solo nei social network ancora si hanno degli spazi
illusori ma, all'atto pratico? In questo deserto di lotte
esauritesi da tempo, non ci si può stupire se, colui che
comanda il gioco ha cambiato le regole perchè ha sbagliato.
Ne è tempo di vergogna. Crediamo che l'unica cosa da fare
sia quella di imparare a lottare di nuovo, senza delegare
pupazzetti che mai faranno quello che dovrebbero. Noi certo
non voteremo Bonino (ex alleata di Forza Italia) per
contrastare la fascia in fasce...ma seguiteremo a lottare.
Ora come sempre. Come quelli che fecero la resistenza.
Oppure quelli che combatterono in Vietnam o a Cuba. Non
avremo il CHE a fianco ma ci basta la sua idea.
Canesciolto
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